Il Consiglio comunale di Vicenza alza la voce contro la mercificazione dell’immagine femminile. Approvato l’ordine del giorno a firma della consigliera Benedetta Ghiotto (Civici per Vicenza) che invita il Comune a non aderire né patrocinare eventi, come i concorsi di bellezza , in cui il corpo delle donne sia «giudicato come principale criterio di riconoscimento».
La mozione, passata senza il voto della minoranza, che ha preferito non partecipare, apre una riflessione sul ruolo delle istituzioni nella promozione di valori legati alla dignità e all’uguaglianza di genere. Tra le proposte anche un regolamento per vietare immagini ritenute degradanti o stereotipate negli spazi pubblici.
Le reazioni non si sono fatte attendere: il centrodestra parla di censura, mentre sui social si è acceso il dibattito. La consigliera Ghiotto risponde: «I social non sono il luogo della politica. Abbiamo il dovere di essere coerenti con i valori che ribadiamo in consiglio».
Pizzolato e Meggiolaro, dei Civici per Vicenza, precisano: «Nessun divieto. L’obiettivo è stimolare una riflessione seria sugli immaginari che costruiamo come società».
Ma dove finisce la tutela della dignità e dove inizia il rischio di censura?
È giusto che il Comune si dissoci da eventi che mettono al centro l’estetica?
O si rischia di negare libertà di scelta anche a chi decide consapevolmente di partecipare a questi concorsi?
La discussione è aperta.
di Redazione AltovicentinOnline