Non è solo una valigia rossa. È un simbolo che racchiude coraggio, consapevolezza e un modo nuovo di guardare alla sessualità femminile. Dentro non ci sono “giocattoli proibiti”, ma strumenti di benessere, conoscenza e libertà. A raccontarcelo sono Erica Caneva ed Elisa Ganazzin, consulenti de La Vita in Rosso (www.lavr.it), pioniere di un lavoro che, quindici anni fa, in Italia non esisteva. «Tutto è nato da un’esigenza nostra: più educazione sessuale, chiara, interessante, anche divertente. Non avevamo ricevuto abbastanza informazioni per vivere le prime esperienze con consapevolezza. Da lì è maturato il desiderio di creare percorsi che potessero offrire alle nuove generazioni più serenità e strumenti concreti», spiegano.
Un cammino iniziato dalla sfera intima, che oggi si traduce in incontri rivolti a donne adulte, mamme e zie, con l’obiettivo di costruire l’empowerment delle donne di domani. Il loro lavoro non è improvvisato: «Serve formazione continua, conoscenze scientifiche, competenze comunicative ed empatia. Oggi il pregiudizio resiste, ma ogni incontro contribuisce a normalizzare, a creare una cultura nuova». E aggiungono: «All’inizio non era semplice presentarsi come donne professioniste che parlano di piacere. Oggi però la rivoluzione è sotto gli occhi di tutti». Se all’estero i sex toys sono ormai normalizzati e sugli scaffali dei negozi, in Italia resiste una certa riservatezza. Ma è proprio qui che la consulenza fa la differenza.
«Con le nostre riunioni e consulenze personalizzate creiamo fiducia e sicurezza, permettendo di affrontare anche temi delicati come la menopausa o lo slow sex», raccontano. Le richieste più frequenti? Lubrificanti, sempre più diversificati, e toys innovativi, come i suzionatori che hanno rivoluzionato il piacere clitorideo. Ma non solo. Cresce l’attenzione per prodotti dedicati al PI.O.GE. (Piacere Oltre i Genitali), che insegnano a vivere tutto il corpo come territorio erogeno.
E i pregiudizi? «Che i toys siano solo per insoddisfatti, che un vibratore sostituisca il partner o che i lubrificanti servano solo in menopausa. Nulla di più falso. Ogni incontro è un’occasione per sfatare miti e restituire libertà». Le loro consulenze non si limitano a proporre prodotti: «Partiamo dall’ascolto, alterniamo spiegazioni scientifiche a momenti di gioco. La consulenza continua anche dopo, con approfondimenti su misura. La vendita è solo un mezzo per dare concretezza alla filosofia del provo, sperimento, imparo.» E non mancano strumenti curiosi: come Frida, una vulva in peluche diventata ormai una piccola influencer dell’anatomia del piacere femminile. Non solo donne. Sempre più spesso Erica ed Elisa lavorano con coppie: «Il toy diventa un ponte di complicità, un alleato per conoscersi meglio. È uno strumento che unisce, non che divide». Nei prossimi anni, il settore sarà sempre più integrato nel benessere a 360 gradi, insieme a fitness, mindfulness e cura di sé. La figura della consulente sarà sempre più riconosciuta come professionista. È il messaggio finale è chiaro: «I sex toys non sono frivolezze. Sono strumenti di benessere, conoscenza e libertà. Il gioco, in fondo, è parte della salute sessuale».
V.R.