E’ polemica in Veneto dopo il licenziamento dell’insegnante che “arrotondava” con Onlyfans. “Il licenziamento di Elena Maraga, educatrice e modella di Onlyfans, è una vicenda che dovrebbe indignare chiunque abbia a cuore la libertà personale, l’autonomia femminile e il diritto di essere giudicati per come si lavora, non per come si vive. Siamo di fronte a un caso da manuale di moralismo ipocrita: una società che tollera ogni giorno corruzione, discriminazioni, sessismo, ma si scandalizza se una donna decide, con consapevolezza e libertà, di usare il proprio corpo per guadagnare. Elena Maraga non è stata licenziata per aver fatto male il suo lavoro – su questo non c’è alcuna contestazione – ma per aver infranto un tabù sociale: l’idea che una donna possa essere educatrice e allo stesso tempo padrona della propria immagine e sessualità”. Lo dichiara il presidente di Più Europa Matteo Hallissey.
“Questo è ciò che davvero ha disturbato. Di fronte ad una propria lavoratrice, la scuola ha scelto la sanzione senza dialogo, il licenziamento senza confronto. È una forma di discriminazione, travestita da tutela educativa. Ma non è educativo crescere i bambini in un mondo che punisce la libertà, soprattutto quella femminile. Noi siamo sempre al fianco di chi rivendica il diritto di essere sé stesso, di vivere senza paura del giudizio altrui, e di non dover chiedere il permesso per esistere. Difendere Elena Maraga oggi non significa solo difendere lei: significa difenderci da una società che teme ancora la libertà”, conclude.