A meno di tre settimane dalla scadenza per la presentazione delle liste elettorali, il panorama politico in Veneto si presenta ancora incerto, almeno sul fronte del centrodestra. A intervenire duramente è Carlo Cunegato, candidato alle regionali per Alleanza Verdi e Sinistra e consigliere comunale di minoranza a Schio, che attacca frontalmente il governatore uscente Luca Zaia, Fratelli d’Italia e la Lega, accusandoli di “vuoto progettuale” e “mancanza di visione per il futuro della Regione”.
“Per due anni – scrive Cunegato sui social oggi – si è cercato di modificare le regole democratiche per consentire a Zaia un quarto mandato, nonostante sia il presidente di Regione più assenteista d’Italia. Doveva continuare a presenziare sagre e conferenze stampa, pagato dai contribuenti, ma per fortuna c’è ancora la Corte Costituzionale.”
La sentenza della Consulta ha infatti bocciato a luglio l’ipotesi di un quarto mandato per i presidenti di Regione, chiudendo la porta alla possibilità per Zaia di ricandidarsi ancora una volta. Una decisione che ha colto impreparata la destra, secondo Cunegato: “A oggi, non hanno un candidato, né un programma. E non lo avranno. Perché queste cose si costruiscono in un anno, non in 15 giorni.”
I nodi irrisolti del Veneto secondo Cunegato
Il consigliere AVS punta il dito su quelli che definisce “fallimenti del governo regionale”, a partire dalla sanità: “Nessuna parola sulla privatizzazione progressiva voluta dal centrodestra, che colpisce al cuore il principio dell’universalità della cura. Oggi i poveri in Veneto non si curano più.”
Nel mirino anche il crollo della manifattura e il calo del potere d’acquisto: “Negli ultimi due anni la nostra economia ha perso terreno. Il Veneto è sceso al 76° posto tra le regioni europee per PIL pro capite, superato persino dall’Emilia-Romagna. E i salari sono fermi: siamo quarti per PIL ma noni per stipendi.”
Un’altra emergenza segnalata da Cunegato è l’emigrazione giovanile: “Siamo la prima regione italiana per emigrazione in rapporto alla popolazione. I giovani se ne vanno, e con loro il futuro. Se non li paghi, se non offri opportunità, è inevitabile.”
La campagna del centrodestra tra simboli e silenzi
Cunegato non risparmia critiche neanche alla narrazione mediatica e simbolica della campagna elettorale della destra. Cita le uscite pubbliche del consigliere regionale Joe Formaggio, che si è mostrato con una mitraglietta in spalla, e l’ex europarlamentare Sergio Berlato, descritto ironicamente come “mago delle preferenze” e impegnato a “insegnare il vecchio sapere del richiamo al Germano Reale”. “È una campagna che si tinge di atmosfere felliniane”, commenta il candidato AVS.
Infine, Cunegato attacca il presunto tradimento dello spirito autonomista da parte della Lega: “Per anni hanno ripetuto il mantra del ‘Veneto ai veneti’, ma oggi, con Salvini e Meloni a decidere tutto da Roma, dell’autonomia promessa non c’è traccia. È il paradosso della destra veneta: a forza di gridare ‘Roma ladrona’, hanno finito per farsi governare da Roma.”