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Schio. I sindacati accusano Ava: “E’ pubblica, ma non è trasparente”

Dall’Unione Sindacale di Base, che ha appena finito di ‘festeggiare’ per aver ottenuto il pagamento del ‘tempo tuta’ per i dipendenti con tanto di arretrati, un’accusa contro Ava, la società partecipata che gestisce il ciclo dei rifiuti nell’Alto Vicentino: “E’ una società pubblica, gestisce un servizio per conto di 38 Comuni, ma non è trasparente”.

Un’accusa pesante, senza mezze misure, con Germano Raniero, il segretario di Usb, che si fa portavoce anche di Avr (Alto Vicentino Ricicla), che da mesi attende una replica alla richiesta di dati ed introiti del teleriscaldamento.
Secondo Usb, “sono tanti i punti sui quali Ava non dà risposta. A parte il fatto che il sindacato Usb è sempre stato tenuto fuori da ogni trattativa sindacale, vorremmo sottolineare una serie di fatti che ci preoccupano. Al tempo del passaggio dalla precedente gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, da  Greta Alto Vicentino ad Ava, i componenti della  Rsu avevano richiesto diverse volte il piano industriale al direttore Riccardo Ferrasin, ma la risposta fu il silenzio. Quando lo Studio Zanetti, dopo diversi  incidenti con caduta di mezzi nella fossa 2,  fece il suo rapporto in favore della Rsu, esso non fu mai consegnato alla stessa Rsu che lo aveva chiesto. Perché Ava non fa vedere questo documento? La Rsu lo aveva chiesto diverse volte all’allora presidente Diego Bardelli Bardelli. Quando il Direttore di Greta, Stefano Selleri uno “dei migliori e capaci direttori” secondo numerosi operai, fu costretto a dimettersi le spiegazioni furono d’avvero poco chiare e poco convincenti. Quando leggendo sulla stampa di una probabile fusione con Agno Chiampo, la Rsu chiese spiegazioni diverse volte al Dottore Ferrasin, anche in questo caso non fu mai data una riposta. La cosa fu ancora più clamorosa quando secondo la stampa locale la fusione con Etra sembrava, a dire del  responsabile di Etra, cosa  fatta. Il sindacato Usb e la Rsu hanno chiesto spiegazioni, di nuovo silenzio. Sicuramente degli studi sono stati fatti durante queste trattative di “avvicinamento industriale”; visto che sono pagati con soldi dei cittadini sarebbe bene fare chiarezza. Ancora più eclatante quando i lavoratori  furono messo al corrente, sempre grazie alla stampa, delle dimissioni del presidente di Ava Carlo Lovato. Anche in questo caso senza un perché. E perché Ava non risponde al comunicato dell’Associazione AVR (Alto Vicentino Ricicla) sul teleriscaldamento, di cui riportiamo uno stralcio? (“Ebbene, nel 2019, come si evince dal bilancio di AVA e dai dati di produzione riportati nel sito dell’azienda, la quantità di calore venduta è stata pari a 24.400 MWhe (quasi il 60% in meno rispetto alle previsioni), con un ricavo di soli 900mila euro, cioè oltre 1.700.000 euro in meno ogni anno (66,4% in meno rispetto alle previsioni), con un continuo calo rispetto agli anni precedenti, nel corso dei quali non ci si è mai neppure lontanamente avvicinati agli obiettivi”). A noi – conclude Usb – A noi importa moltissimo,  per i lavoratori che lavorano dentro Ava, a noi importa moltissimo come sindacato, a noi importa moltissimo come cittadini. Vogliamo trasparenza”.
di Redazione Altovicentinonline
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