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Schio. La sanità non è più eccellente. ‘I sindaci dell’Alto Vicentino devono difenderla’

Che la sanità italiana stia subendo una crisi storica lo dicono le statistiche che denunciano che sempre più cittadini rinunciano alle cure perchè  non se le possono permettere. Il fenomeno non risparmia la sanità veneta, un tempo definita una eccellenza a livello europeo, ma che adesso, non è più quella di prima. Per non parlare della gravissima situazione dell’Ulss 7 che riguarda l’Alto Vicentino, dove l’accorpamento a Bassano sta destabilizzando tutti i servizi, che risentono della migrazione di professionalità, che stanno abbandonando l’ospedale di Santorso, dove c’è una ricerca disperata di personale.

Il punto è stato fatto durante l’incontro che si è tenuto a Schio con il Pd che vuole affrontare un problema, che i sindaci in poltrona sembrano non voler più trattare.  Rassegnazione o meglio evitare un argomento così popolare, ma scomodo?

“La Regione taglia 23 milioni del Fondo Sanitario per pagare debiti fuori bilancio di cui il Consiglio non sa assolutamente niente. La Legge 19 del 2016, con la nascita di Azienda Zero, doveva garantire risparmi da mettere a disposizione dei servizi e invece ci troviamo con meno soldi per i LEA”. La denuncia a livello regionale è stata fatta da  Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del PD, vice-presidente della V commissione. All’incontro era presente anche  PietroMenegozzo, ex-sindaco di Santorso ed ex presidente della conferenza dei sindaci di quella che era l’Ulss 4 . Si è parlato di Sanità in termini realistici e senza peli sulla lingua, quelli che sembrano spuntati a chi non utilizza più il tema come cavallo di battaglia per la propria campagna elettorale.

‘Quando pensiamo alla sanità veneta pensiamo ad un’eccellenza, invece in questi ultimi anni sono state
erose progressivamente le fondamenta che l’avevano resa tale – è stato spiegato durante l’incontro voluto dal Pd scledense –  L’intuizione di unire il sociale e il sanitario dava una risposta in termini di efficienza e di risparmio e
aveva reso soprattutto la Ulss dell’Altovicentino un modello a livello nazionale, mentre la riforma
Zaia-Mantoan ha distrutto quest’idea.  L’attuale politica regionale del super ticket porta a far pagare per le prestazioni in modo uguale senza guardare al reddito. Le convenzioni dei centri privati permettono di applicare tariffe concorrenziali rispetto al pubblico, drenando in questo modo risorse dal pubblico al privato creando un meccanismo
secondo il quale le le vittime sono le persone con i redditi più bassi ,che sono costrette a volte a
rinunciare alle cure’.
‘I Sindaci in questa partita hanno un ruolo determinante e dovrebbero richiedere che la dimensione
sociale rimanesse gestita a livello territoriale evitando così un accentramento che renderebbe troppo
lontani i centri decisionali dai luoghi del bisogno – si è posto l’accento durante l’incontro – Il Partito Democratico di Schio crede invece fermamente nella sanità pubblica, in cui tutti devono poter accedere alle cure della persona indipendentemente dalla ricchezza, crediamo che la gestione dei servizi sociali debba essere a stretto contatto con le amministrazioni locali e auspichiamo che i sindaci si impegnino affinché non ci sia un allineamento al ribasso dei servizi erogati ai cittadini’

Infine, si è discusso dell’accorpamento tra l’Ulss 4 e quella di Bassano del Grappa, dove è stata denunciata un’incorporazione a favore dei bassanesi, in termini di qualità di servizi e quantità di risorse. ‘Il sindaco di Schio deve battersi per quello che ci preoccupa e sta accadendo ai nostri servizi’.

La nota regionale sui servizi agli anziani e ai disabili

Il Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale  Stefano Fracasso  e il collega Claudio Sinigaglia, esprimono “tutte le perplessità a proposito del ‘Fondo per la liquidazione delle sopravvenienza passive delle ex Ulss’, istituito con un emendamento all’articolo 13 del Collegato alla Legge di Stabilità 2019 e finanziato con risorse del FSR”. “23 milioni che si aggiungono ai 12, in tre anni, stabiliti con il Collegato 2017 – ricordano gli esponenti dei Democratici –  Questi soldi potevano servire per aumentare le impegnative delle Case di riposo, per i servizi ai minori, per la disabilità”. “Invece – concludono Stefano Fracasso e Claudio Sinigaglia – saranno utilizzati per saldare eventuali debiti fuori bilancio dei quali non conosciamo la natura né a quali Ulss appartengano”.

di Redazione AltovicentinOnline

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