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Arriva l’iPhone più sottile di sempre. Ma quanto costerà con i dazi?

E venne il giorno. Cupertino accende i riflettori sullo Steve Jobs Theater per la tradizionale sfilata di nuovi prodotti Apple. Al centro della scena, il nuovo iPhone 17, che promette di essere lo smartphone più sottile mai realizzato dall’azienda. Accanto alle versioni Standard, Pro e Pro Max, farà il suo ingresso un inedito iPhone Air, definito dagli osservatori come il modello di punta più leggero di sempre, sulla scia dei MacBook ultrasottili.

Non solo telefoni, in scaletta. Ci saranno anche l’Apple Watch Serie 11 e un aggiornamento degli AirPods, con la voce insistente di una funzione di traduzione simultanea, mossa che permetterebbe a Cupertino di colmare il divario con i Pixel Buds di Google. Attesi anche gli annunci sulle date di uscita dei nuovi sistemi operativi, iOS 26 e macOS Tahoe.

Ma sull’evento incombe la variabile Trump. Il presidente USA minaccia dazi pesanti sulla Cina, che rischiano di gonfiare i prezzi dell’iPhone. Tim Cook ha finora giocato d’anticipo, spostando parte della produzione in India e anticipando spedizioni di interi lotti negli Stati Uniti. L’incubo di un iPhone da 2.000 dollari resta per ora solo uno spauracchio.

Altro punto critico: l’intelligenza artificiale. Lo scorso anno Apple aveva lanciato in pompa magna la piattaforma Apple Intelligence, promettendo una Siri rinnovata e più “umana”. La promessa è rimasta nel cassetto. Cook, a luglio, ha rassicurato gli investitori parlando di “buoni progressi”, ma il rilancio non arriverà prima del 2026. Intanto, secondo Bloomberg, Cupertino avrebbe aperto un tavolo con Google per usare i modelli Gemini nei propri dispositivi, proprio come già accade per la ricerca di Safari.

Gli analisti di Wall Street non nascondono lo scetticismo: Apple appare in affanno rispetto ai rivali della Silicon Valley, soprattutto Google, che ha già reso i Pixel un laboratorio di funzioni AI avanzate.

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