Attira sicuramente le donne, ma calamita l’attenzione anche degli uomini. Rocco Siffredi, il pornodivo che non se la tira, a Sarcedo ha accontentato tutti, uomini e donne, per l’appunto.

Chi si aspettava lo scandalo è rimasto a bocca asciutta, perché il noto personaggio calato nell’alto vicentino di voglia ne aveva una sola: stringere le mani e scambiare una battuta.

Ad attenderlo con largo anticipo, dentro e fuori il locale, ragazze tirate a lustro, ma anche cinquantenni con la borsetta al braccio e capello fresco di parrucchiera.
Se poteva essere data per scontata la presenza femminile, è balzata subito all’occhio l’ampia rappresentanza maschile: tanti giovani, chi accompagnando la fidanzata, chi in cerca di consigli da lui per sfondare nel mondo porno.

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La venuta di Siffredi a Sarcedo non ha portato alcun scandalo. E’ stato il mordi e fuggi di una celebrità che ha fatto quello che doveva fare: accontentare le persone. Tutti, e tutte, entusiasti di quel selfie da mostrare ad amici e parenti, probabilmente per suscitare un pizzico d’invidia o per tenersi il ricordo d’avere conosciuto dal vivo l’icona dell’hard.
Nell’euforia generale, sospinto dalla folla, ha saputo fare prendere il volo alla serata, consapevole del fascino che suscita.

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Comune non approva
Ma se la serata è stato un successo, la buona pace non è stata per tutti. Già alla notizia che sarebbe passato per Sarcedo, l’amministrazione comunale aveva preso le distanze.
“A Sarcedo non tutte le donne aspettano Siffredi”. Con queste parole l’assessore alla cultura Paola Pozzan commentava l’arrivo del pornoattore in paese.

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“E’ avvilente che una donna possa esaltarsi per l’arrivo di Rocco Siffredi – continua – Personalmente non mi interessa che lui arrivi, ma vorrei che Sarcedo fosse valorizzato per altro. Vorrei che le donne, noi donne, nella giornata internazionale della donna riflettessimo ancora di più sulle conquiste che sono state fatte e che non devono mai smettere di essere difese”.

La tappa in paese dell’icona del porno, nel giorno della festa della donna, ha spaccato l’opinione pubblica su più fronti: non solo chi pro e chi contro, ma anche chi dopo avere letto la notizia torna al proprio quotidiano, senza fare una piega.

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Ma per l’assessore Pozzan ci sono in gioco valori che, proprio nella giornata dell’8 marzo, andrebbero celebrati ancora con più forza: “E’ una rivendicazione della donna, in quanto donna come essere pensante – continua – Mai come in questo giorno dovremmo ricordarci delle battaglie fatte dalle donne per le donne. Donne che ancora al giorno d’oggi sono vittime di atroci violenze”.

“Per questo vorrei che di Sarcedo si parlasse di un paese che opera per migliorarsi a livello culturale – continua l’assessore Pozzan – Che nel piano sociale si è impegnato su tanti fronti. Ma in una giornata come questa, vorrei  che Sarcedo venisse ricordato come un paese che ha abbracciato la lotta al femminicidio, col progetto ‘Panchine Rosse’. Per rendere queste donne libere dalla violenza. Donne libere di vivere nel cammino di una cultura  di parità. E non credo proprio che la ‘subordinazione’ ad un Siffredi, sia un passo in più verso cammino”.

Paola Viero

 

 

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