Nessuna riduzione dei controlli sulle caldaie. Anche se di piccola potenza. Nelle ultime ore circolavano notizie circa un presunto allentamento delle verifiche obbligatorie. I controlli resteranno ogni 2 anni e non quattro come vociferavano delle indiscrezioni. “Si è creata una confusione pericolosa” afferma Nicola Gentilin, presidente dei termoidraulici CNA Veneto Ovest: “perché rischia di indurre i cittadini a rinviare controlli essenziali”.
La smentita del ministero, contattato da Cna. “Nessuna riduzione dei controlli sugli impianti termici. Lo assicura il ministero dell’ambiente, contattato da CNA dopo le notizie fuorvianti rimbalzate anche sulle testate nazionali nelle scorse ore. Basandosi su materiali di lavoro a uso interno, le indiscrezioni e le ricostruzioni parlavano infatti dell’ ipotesi di un allentamento nel sistema dei controlli obbligatori in particolare sulle caldaie di piccola potenza, con la possibilità di passare da verifiche ogni due anni a verifiche ogni quattro anni, addirittura effettuate da remoto solo a livello documentale. Sono notizie diffuse impropriamente da materiali di lavoro – spiega Nicola Gentilin, presidente termoidraulici CNA Veneto Ovest -E questo ha causato una confusione pericolosa, dato il rischio di suggerire ai cittadini un pretesto per rinviare i controlli. Il ministero ha smentito formalmente, chiarendo che lo schema di decreto del presidente della Repubblica attualmente in fase di elaborazione non prevede alcun arretramento né sul piano della sicurezza né su quello degli obiettivi di efficienza energetica”.
Il tema riguarda direttamente quasi 380 mila famiglie della provincia di Vicenza, e gli oltre 410 mila nuclei del Veronese, per un giro d’affari annuo dioltre un milione di euro. Nel dettaglio, è stata ribadita la distinzione tra:
-il controllo di efficienza energetica (controllo fumi), che rimane un adempimento periodico obbligatorio svolto da tecnici abilitati, e la cui periodicità non sarà soggetta a variazioni
-la manutenzione della caldaia (compresa la pulizia), che impatta direttamente sulla sicurezza delle famiglie, e che viene definita secondo le indicazioni del costruttore, ma che generalmente ha cadenza annuale.
Il ministero ha chiarito che la bozza intende rafforzare, al contrario, il sistema dei controlli, rendendoli più frequenti per gli impianti di maggiore rilevanza energetica. Per gli impianti compresi invece tra 20 e 70 kw, oltre che per gli impianti alimentati a combustibili solidi, le disposizioni rimangono invariate. Le attività di accertamento e ispezione in entrambi i casi sono effettuate a campione dalle attività competenti. È previsto un sistema differenziato che combina controlli documentali per gli impianti di minore potenza e ispezioni in sito per quelli di potenza superiore, lasciando comunque a Regioni e Province la possibilità di ampliare l’ambito degli impianti sottoposti a verifica.
“Su un tema che riguarda direttamente la sicurezza delle persone e la qualità dell’aria è fondamentale evitare allarmismi e semplificazioni fuorvianti – conclude Gentilin – La manutenzione regolare e i controlli sugli impianti termici restano strumenti essenziali di prevenzione e tutela. Le imprese qualificate del settore continuano a svolgere un ruolo centrale nel garantire efficienza, sicurezza e corretta informazione alle famiglie, nel rispetto delle norme vigenti”.
di Redazione AltovicentinOnline