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Cosa succede a Facebook, WhatsApp e Instagram?

Per circa 10 ore gli utenti da ogni parte del mondo hanno segnalato problemi di accesso e condivisione di contenuti su Facebook, Instagram e WhatsApp. Secondo il sito Downdetector, le prime segnalazioni sarebbero arrivate intorno alle 17.30 di mercoledì 13 marzo e sono proseguite per tutta la giornata fino alle 4 del mattino circa, quando le segnalazioni hanno cominciato a scemare.

Come pare oramai appurato, in molti casi Facebook e Instagram non sono del tutto inaccessibili, ma molti utenti riscontrano problemi nell’aggiornamento degli stati, condivisione di link, foto o video con i propri contatti. Ad oggi tutto lascia pensare che si tratta del più lungo periodo di difficoltà registrate dagli utenti nell’usare le piattaforme social della galassia Zuckerberg.

Mentre molti utenti hanno problemi più grossi su Instagram, che risulta inaccessibile già in fase di login. Le zone più colpite da queste difficoltà, secondo la mappa pubblicata su Downdetector, sarebbero gli Stati Uniti, buona parte dell’America Latina, l’Europa del nord e quella mediterranea. I problemi segnalati riguardano quasi perfettamente divisi per un terzo: login, newsfeed, e condivisione contenuti.

Era dal 2008 che Facebook non aveva un così prolungato periodo di difficoltà, ma allora il social contava 150 milioni di utenti (ora sono circa 3 miliardi) e era online da 4 anni. Al momento la società non ha spiegato le cause del disservizio.

“Stiamo lavorando per risolvere il problema”. Così Facebook ha spiegato su Twitter di essere “consapevole” della non operatività del servizio che diversi utenti nel mondo stanno sperimentando con il social network e il suo servizio Messenger. Per una buona parte del pomeriggio anche Instagram è stato inaccessibile. Il Codacons invece chiede già i risarcimenti per le aziende penalizzate dal down.

Mark Zuckerberg la settimana scorsa aveva annunciato l’integrazione dei tre servizi nell’utlizzo e condivisione di dati e servizi di messaggistica.

Non si tratta di attacchi hacker, ma problemi tecnici ignoti

Il colosso intanto rassicura: non si è trattato di un attacco hacker. Almeno non di un Distributed denial of service (DDos), strategia con la quale criminali informatici sovraccaricano un sistema fino a farlo inceppare. La precisazione è arrivata tramite l’account Twitter di Facebook: sul social network dei “cinguettii” si erano già riversati migliaia di utenti, chiedendo al profilo ufficiale di Facebook sulla piattaforma lumi riguardo cosa stesse accadendo. (Agi)

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