Cresce ancora la criminalità in Italia. Nel 2024 sono stati 2,38 milioni i reati denunciati, in aumento dell’1,7% rispetto al 2023 e del 3,4% sul 2019. È il quarto anno consecutivo di crescita, secondo il dossier del Sole 24 Ore basato sui dati del Viminale.
Milano, Roma e Firenze guidano la classifica dell’Indice della Criminalità, concentrando il 23,5% del totale degli illeciti, seguite da Bologna, Rimini e Torino. Dopo il calo del 2020, dovuto alle restrizioni anti-Covid, la curva dei reati è tornata a salire.
«Si tratta di un incremento fisiologico, legato alle difficoltà sociali ed economiche del Paese», spiega Marco Dugato, ricercatore dell’osservatorio Transcrime dell’Università Cattolica di Milano. I dati provvisori del 2025 mostrano tuttavia un segnale di miglioramento: -4,9% rispetto all’anno precedente.
Nel 2024 i furti hanno rappresentato il 44% delle denunce (+3%), con incrementi per i furti in abitazione (+4,9%), d’auto (+2,3%) e con strappo (+1,7%). In crescita anche le lesioni dolose (+5,8%) e i danneggiamenti (+1,6%), mentre calano contrabbando (-38%), incendi (-5,3%) e truffe informatiche (-6,5%).
Il 34,7% dei fermati è straniero, con picchi superiori al 60% per i reati predatori come rapine (52,3%), furti con strappo (61%) e furti con destrezza (69%). Il 70% dei reati commessi da immigrati è attribuito a irregolari. Tuttavia, come sottolinea Paolo Pinotti, prorettore dell’Università Bocconi, «gli stranieri regolari hanno una propensione al crimine simile a quella degli italiani».
Tra le province, Prato registra la percentuale più alta di arrestati stranieri (62%), seguita da Milano (55,8%) e Firenze (56%).
In forte crescita anche i reati commessi da minori: nel 2024 le segnalazioni sono state 38.247, contro le 29.544 del 2019 (+30%). Una rapina su cinque è compiuta da un under 18, con punte record a Treviso (9,5%), Udine (8,2%) e Mantova (7,9%).
Nonostante l’aumento complessivo, gli analisti rilevano nel 2025 una possibile inversione di tendenza. Un segnale timido ma positivo, dopo anni di crescita continua.