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Donazzan su studenti che sparano pallini a prof durante la lezione:” Puliscano la scuola per un mese”

Gli studenti della classe prima dell’istituto Viola Marchesini di Rovigo dove giorni fa sono stati sparati due colpi con una pistola d’aria compressa alla professoressa che teneva lezione dovrebbero essere puniti, magari con “lavori manuali” come “la pulizia della scuola per un mese”. Lo sostiene l’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan, che in un video su Facebook commenta l’episodio.

“LE HANNO SPARATO DUE  COLPI CON UNA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA” – “Avete visto il video? Siamo in una classe di un istituto superiore, l’insegnante è in cattedra e le sparano. Ma la cosa peggiore di tutto questo sono i ragazzini che sghignazzano. Sghignazzano prima, nell’attesa, perché è premeditato, sghignazzano dopo. Fanno fintamente gli stupiti. Io spero non tutti, veramente me lo auguro”, afferma Donazzan nel suo intervento.

“IL GESTO ERA PREMEDITATO, È STATO FILMATO E INTANTO LA CLASSE SGHIGNAZZAVA” – “A dimostrazione che sia tutto premeditato è quel telefonino che riprende da una posizione ideale, cioè dall’altra parte rispetto a chi colpisce ma senza farlo vedere. Chi colpisce – immagino con una cerbottana o qualcosa del genere, non voglio pensare ad una pistola ad aria – ma chi colpisce è ben nascosto. E alla domanda ‘chi è stato’ c’è silenzio”, prosegue l’assessore.

“TELEFONINI IN CLASSE SONO UNA DISTRAZIONE, È SBAGLIATO AVERLI” – “La prima questione è evidente, è rilevante ed è: come non si rispetta più l’istituzione. La professoressa era lì che insegnava, non era neanche ascoltata, c’era già un brusio di fondo prima, segno di distacco e maleducazione”, spiega Donazzan. “Il secondo tema è quello dell’omertà o della complicità. In entrambi i casi vergognoso perché figlio della premeditazione. Infine, il tema dei telefonini. Io sono già intervenuta più volte per dire come sia a mio parere sbagliato avere i telefonini in classe. Perché è diseducativo. Se era stato immaginato come ausilio alla didattica ora sappiamo che ci sono mille altri ausili. Il telefono è una distrazione, un collegamento con l’esterno. E questi ragazzi sono dipendenti dal telefonino”.

“I RAGAZZI VANNO RIEDUCATI AL RISPETTO DELLA SCUOLA, FARLI PULIRE SAREBBE UN BEL MESSAGGIO” – Per quanto riguarda l’episodio in questione, comunque, “chiamerò il responsabile scolastico per sapere se poi il responsabile si è fatto avanti. Io mi aspetto che avvenga questo, non che l’intera classe punti il dito. Ma piuttosto che si faccia avanti, sarebbe un segno di coraggio. E poi ci vuole una punizione per tutta la classe. Non credo nelle sospensioni, non credo nelle penalizzazioni, non sono certo per le pene corporali ma i lavori manuali sì. Magari i ragazzi potrebbero essere rieducati al rispetto della scuola pulendola per un bel mese. Sarebbe un bel messaggio per tutti, per dire che a scuola, e non solo a scuola, certe cose non possono avvenire”.

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