Aggredito con una ferocia pazzesca solo perchè la pallina di gelato, a suo dire, era troppo piccola. E’ l’ennesimo episodio di violenza riportato dalle cronache nazionali e quello che lascia inorriditi è il fatto che si ricorra a simili aggressioni per futili motivi. L’altro giorno, un gelato che ha scatenato l’ira disarmante di un padre è andato in escandescenze e ha lanciato contro il negoziante tutto quanto gli capitava a portata di mano, anche un cofanetto di vetro che è finito in faccia al proprietario. Un dente rotto e punti di sutura al labbro superiore, mentre, come riportato da Il Tirreno, il cliente, con moglie e figli, si è allontanato come nulla fosse e ha continuato la passeggiata. A raggiungerlo a pochi metri di distanza dal luogo dei fatti è stata la Polizia di Stato. Il fatto di cronaca è accaduto a Ferrara, ma non mancano episodi del genere a due passi da noi.
E’ il caso di menzionare quanto accaduto al dg dell’Ulss 7, aggredito gravemente in pieno centro a Treviso da uno sconosciuto che lo ha picchiato procurandogli la frattura dello zigomo e lesioni in varie parti del corpo. O il caso del professore di Bassano, accoltellato alla schiena per aver detto no alla richiesta di una sigaretta da parte di un uomo, che è stato arrestato ieri dai carabinieri di Bassano del Grappa.
Questi atti di violenza non sono solo fatti di cronaca nera: sono campanelli d’allarme che dovrebbero far riflettere. Parlano di disagio psicologico, di fragilità relazionali, di mancanza di strumenti culturali ed emotivi per gestire la frustrazione. Ma parlano anche di una società che tende sempre più a giustificare l’aggressività come risposta legittima all’insoddisfazione. Serve una presa di coscienza collettiva. Non bastano le denunce o l’indignazione del giorno dopo. È necessario ricostruire una cultura del rispetto, dell’empatia, della convivenza civile, a partire dalle scuole, dalle famiglie, dai luoghi di lavoro. Perché quando un gelato può diventare il pretesto per spaccare il volto a qualcuno, significa che stiamo davvero smarrendo il senso delle proporzioni e forse, dell’umanità.
di Redazione AltovicentinOnline