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Schio. Addio alla tanto detestata tassa di soggiorno

Potranno tirare un sospiro di sollievo gli albergatori e gli altri gestori di strutture ricettive, l’amministrazione comunale scledense non intende più applicare l’imposta di soggiorno. La decisione dell’amministrazione è stata presa e i passaggi istituzionali saranno svolti in Consiglio comunale entro la fine dell’anno.
Entrata in vigore il 1° ottobre 2013 è stata da subito contestata dagli albergatori e dalle associazioni di categoria rappresentative del settore, in particolare Ascom e Confartigianato.

“E’ una scelta – sottolinea l’assessore allo sviluppo economico e al turismo Anna Donà – che a suo tempo non è stata condivisa con gli operatori del settore e che oggi, dati alla mano, si è rivelata fallimentare: sul piano economico, le cifre indicano che le aspettative iniziali erano state sovrastimate rispetto ai risultati effettivi o, in alternativa, le politiche messe in atto dalla precedente amministrazione a sostegno del turismo locale non hanno conseguito i risultati attesi in termini di presenze nelle strutture della città.
Infatti, a fronte di un gettito previsto di 20.000 euro per l’ultimo trimestre 2013 l’incasso effettivo per il Comune è stato di circa 9.500 euro; per il 2014 la previsione era stata ridotta a 12.500 euro trimestrali, ma le entrate non hanno superato gli 8.000 euro confermando una tendenza ben inferiore alle previsioni.
In questo contesto e considerata la realtà della nostra area in cui le presenze esterne sono principalmente da ricondurre a soggiorni d’affari legate alla sua forte vocazione industriale e commerciale, l’imposta di soggiorno appare come un’ulteriore vessazione per l’economia del territorio in una situazione generale già difficile. Sul piano pratico,inoltre, aggrava le incombenze burocratiche a carico delle strutture ricettive e certamente non incoraggia i soggiorni turistici intesi come presenze per vacanza e svago.
La revoca dell’imposta va dunque nella direzione di una semplificazione fiscale e burocratica e di un maggiore coinvolgimento futuro degli operatori turistici nella pianificazione delle attività di promozione del territorio.
La già preannunciata riorganizzazione dell’ufficio IAT in prospettiva di migliorarne l’efficienza sarà sufficiente per compensare i minori introiti.

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