“Molti pensano che le Ocr, le Spartan siano garette e invece penso che sia uno sport con un potenziale enorme, sia dal punto di vista formativo didattico che di business. Da una parte un po’ “pericoloso”, essendo come una barca dove ogni parte cerca di andare per la sua strada con il rischio di andare a pezzi, ma attualmente non è l’unico sport che vive questa situazione”.
Adamo Marini, classe 1966, di Posina, è diventato campione mondiale nella Categoria 55-59 uomini di Spartan Race. Solo chi possiede resistenza, abilità e forza può definirsi un vero atleta Spartan. Le Spartan Races, per chi non le conoscesse, sono gare estreme con un susseguirsi di ostacoli, salite ripide e prove di resistenza, che mettono alla prova il fisico e la mente. Adamo ha trovato il perfetto equilibrio tra forza e resistenza, costruendo la sua base atletica su entrambi gli aspetti. Per lui la sfida è una costante con sé stesso, un modo per spingersi oltre i propri limiti e affrontare la fatica della corsa.
“Quando mi alleno mi lascio incantare dal paesaggio della Val Pasubio e, naturalmente, dai metri di dislivello appena conquistati – spiega Adamo Marini -. Il mio è uno stile di allenamento spartano, guidato da una profonda connessione con la natura e il territorio. L’attività fisica a corpo libero che serve per questo tipo di gare sono una serie di sfide di forza e resistenza da mantenere durante tutto il percorso, che però non sempre vanno come vorresti. Anche il fisico, ogni tanto, invia determinati segnali. In questa stagione, nelle prime gare ho avuto problemi di crampi, che nonostante tutto sono riuscito a recuperare nelle successive competizioni agonistiche con un terzo posto al campionato italiano a Misano Adriatico, prendendo solo un penalty per un errore al giavellotto che in questa gara faceva la differenza nel tempo finale. L’ultima tappa del campionato si è svolta a Città Sant’Angelo, una beast di 25 km con 1150 metri di dislivello positivo, con 30 ostacoli posizionati durante tutto il percorso. Una gara impegnativa con un terreno argilloso e con salite e discese da non sottovalutare. Ho chiuso con un secondo posto di categoria e terzo alla National Series. Aspettando la nuova stagione di gare, ringrazio sempre il mio team “Spartan Vicenza” che mi sostiene sempre in tutte le mie avventure.Marini, cosa consiglierebbe a coloro che vogliono avvicinarsi a questa disciplina?
“Innanzitutto non è una disciplina per tutti. L’allenamento funzionale alle OCR, prevede un mix di discipline e movimenti che vanno dalla corsa, al superamento di muri, pareti da arrampicata, trasporto pesi, percorsi in sospensione o in equilibrio, lancio del giavellotto, passaggi sotto il filo spinato. È la concretizzazione dei migliori film di addestramento militare. Non bisogna aver fretta di migliorare, ma avere fame di miglioramento. Una volta costruite le fondamenta su cui aggiungere i vari “mattoni” dell’allenamento, in tre o quattro mesi, di solito, si è pronti per una gara. A chi vuole avvicinarsi alla Spartan, consiglio di iniziare con la tipologia Sprint o Super. Le distanze sono intorno ai cinque-dieci chilometri e si può arrivare al traguardo anche camminando, affrontando un ostacolo alla volta”.
F.C.