Euganeo in fermento, derby che profuma di storia e orgoglio. Il settore ospiti è un muro biancorosso che canta già mezz’ora prima del fischio d’inizio. Squadre in campo, cori che si rincorrono da una curva all’altra, atmosfera elettrica. Bastano quindici minuti per far esplodere la bolgia. Vitale strappa via sulla sinistra come un treno, cross perfetto in mezzo e Capello, col destro secco, la spedisce sotto la traversa. Gol! Un boato che sembra far tremare i seggiolini, abbracci, sciarpe al vento, bandiere che ondeggiano senza sosta. Il Padova prova a rispondere, ma trova davanti una difesa granitica: Cuomo è ovunque, Leverbe e Sandon non lasciano un metro. Gagno, quando serve, ci mette i guantoni. La tensione resta alta, il tempo scorre lento. Poi, appena tornati dagli spogliatoi, il colpo che chiude la partita. Passano sessanta secondi e Caferri, lanciato nello spazio, controlla e spara di destro: palla dentro, due a zero, settore ospiti in delirio. Canti, salti, un’onda di mani al cielo. Da lì in avanti è gestione intelligente: pressing, ripartenze e tanta corsa, mentre l’orologio diventa il miglior alleato. Il Padova cerca il gol della speranza, ma trova solo un palo nel recupero. Triplice fischio e la festa può cominciare: i giocatori sotto la curva, i cori che si alzano nella notte di Padova. È un derby da ricordare, e il prossimo capitolo sarà contro il Genoa.
Marcatori: 15’ Capello (V), 46’ Caferri (V)
VICENZA (3-5-2): Gagno; Cuomo, Leverbe, Sandon; Tribuzzi (29’st Benassai), Vitale (23’st Pellizzari), Carraro, Cavion (40’st Rada), Caferri; Morra (23’st Rauti), Capello (23’st Stuckler). All. Fabio Gallo.
PADOVA (3-5-2): Donnarumma; Perrotta, Pastina (Villa 1’st), Faedo; Ghiglione (Barreca 17’st), Fusi (Di Maggio 17’st), Crisetig (Baselli 7’st), Varas, Favale; Bortolussi, Seghetti (Buonaiuto 13’st). All. Matteo Andreoletti.
Valentina Ruzza