La domanda che viene in mente dopo aver appreso della sua morte è: “si è fatto veramente tutto quello che si poteva fare?” Poteva essere il figlio di ognuno di noi e da tempo si trovava in una clinica psichiatrica. Da lì girava e condivideva i suoi video con oltre 150mila persone. È morto a 27 anni il titktoker transgender Thiago Elar. Si è spento il 21 luglio a Treviglio. A confermarlo è un necrologio pubblicato dalla famiglia. Nella nota, il ragazzo viene citato con il suo vecchio nome Lisa El Arbaoui. Il 27enne era nato a Bergamo il 20 dicembre 1997.
Sui social, però, Thiago raccontava la sua quotidianità, fatta di tante difficoltà, dei problemi alimentari e anche di contrasti con le persone a lui vicine. “Sono Thiago dal 2018, quando ho fatto il percorso al Niguarda, ho tutto di un uomo tranne i documenti”, dice in un reel fissato in alto sul suo profilo. Lui stesso racconta nelle clip di aver passato 4 anni in comunità, per poi essere trasferito in clinica. “È da cinque anni che non torno a casa mia e non dormo nel mio letto”, confessa in un altro video. E spesso si rivolge alla madre, con la quale rivela di avere un rapporto conflittuale.
Nelle ultime clip, Thiago è apparso ancora più provato e in condizioni fisiche molto debilitate. Lui stesso spiegava: “Ciao ragazzi, sono TH. Come già detto, sto aspettando di andare in un posto, non posso dire dove, però mi porterà alla fine dei miei giorni probabilmente…“.
Come si legge nel necrologio, “I funerali avranno luogo mercoledì 23 luglio alle ore 15.00 nella Parrocchiale di Osio Sotto, partendo in auto dalla Casa del Commiato Ricciardi e Corna di via XXV Aprile 5“. Oggi pomeriggio era in programma una veglia di preghiera.