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Breganze piange Attilio Zappon. Una vita al volante dei suoi pullman

La notizia della sua morte ha ammutolito la comunità di Breganze, ma non solo. Attilio Zappon, 75 anni, ha fatto la storia nel mondo degli autoservizi. Coi suoi pullman ha portato migliaia di persone in viaggio, verso la metà di una vacanza tanto desiderata. Guida dell’azienda di famiglia, ora alla quarta generazione e iniziata durante il periodo del primo conflitto mondiale, Attilio ha trasmesso ai figli Fabio e Michela la passione e la dedizione al lavoro. “Se devo descrivire mio papà lo ricordo sempre dedito al lavoro. Sino a sera tardi, a pulire il pullman”, racconta Fabio Zappon.

Amato e stimato in tutto l’alto vicentino, Attilio Zappon ha combattuto gli ultimi tre anni contro una grave malattia: la Sla. “Era da poco andato in pensione-ricorda Fabio- Giusto il tempo di finire di lavorare e poi la diagnosi nel febbraio di tre anni fa”. Una malattia che non concede sconti, portando a pesanti crisi respiratorie.

Ma attorno a Attilio Zappon non è mai mancata la cura e l’amore della famiglia. Con la moglie Vilma che si è presa cura di lui aiutata dai due figli Fabio e Michela, sino all’ultima crisi respitatoria. Poi l’inizio dell’accompagnamento terapeutico. Attilio Zappon si è spento domenica 6 settembre nella sua casa.

Una vita di lavoro
“Grande organizzatore  e molto oculato”. Così il figlio Fabio tratteggia la figura di Attilio Zappon. “Un papà rigoroso sia sul lavoro, ma anche in casa-ricorda-Come coltivava la qualità da offrire ai propri clienti ha lasciato crescere in me la passione per il lavoro, insegnandomi il rispetto e mai obbligandomi a lavorare in azienda”. Una ditta di autoservizi ora giunta alla quarta generazione, “iniziata dal mio bisnonno durante nel primo dopo guerra con una carrozza trainata da quattro cavalli- racconta ancora Fabio Zappon- Il primo pullman fu acquistato da mio nonno, durante la seconda guerra. Poi subentrarono mio papà e zio Giorgio, arrivando ai giorni nostri e coinvolgendo sia me che mia sorella Michela. Quando a 21 anni ho preso la patente ho deciso di iniziare una via di lavoro con mio papà”. Gomito a gomito, con l’azienda di famiglia che cresce, “siamo arrivati a tre pullman”, hanno girato in lungo e largo l’Italia.

Assieme a loro le migliaia di clienti che ad occhi chiusi sceglievano la ditta Zappon, per una vacanza all’insegna della qualità e della tranquillità. “Standard sui quali mio papà non ha mai voluto cedere- ricorda ancora Fabio- Pur col rischio di passare come troppo ‘caro’, rispetto ad altre aziende, per lui fondamentale era che ogni singola persona tornasse soddisfatta da un viaggio. Era un grande organizzatore e gli piaceva che tutto fosse pianificato: non lasciava mai nulla al caso.

Tanta in lui la dedizione al lavoro che, quando rientrava da un viaggio, restava sino a sera tardi a pulire il pullman. Anche se doveva ripartire dopo quattro giorni per un altro viaggio, lui non tornava a casa se tutto non era in ordine e pulito. Il ricordo di lui , col pennellino in mano a pulire il mezzo centimentro per centimetro, resterà indelebile”.

“è stato un nonno presente e premuroso”
Al volante dei suoi pullman Attilio Zappon ha persorso miglia di chilometri. Portando in viaggio anche chi come lui indossava il cappello d’Alpino. “E’ andato avanti uno di noi”, commenta Luca Brian capogruppo degli Alpini di Breganze. Zelo e rigore, dedizione e massima serietà verso il lavoro. Questa l’eredità più importante che Attilio Zappon lascia ai suoi figli. “Lui non voleva mai trovarsi impreparato- continua il figlio Fabio- Per questo era sempre attento ad ogni singolo dettaglio. La prevenzione, in ogni cosa, era fondamentale per lui”.
Una persona proiettata verso, e per, il lavoro. Portando anche in famiglia quell’etica che si respirava in azienda, addolcita quando diventa nonno. “E’ stato un nonno presente e premuroso coi nipoti Marco, Giulia e Alessandro”, sottolinea Fabio.

L’ultimo addio ad Attilio Zappon verrà dato giovedì, alle 9.30. nel Duomo di Breganze. Alla sua famiglia le più sentite condoglianze da parte della Redazione di AltovicentinOnline.

Paola Viero

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