A Thiene, la situazione dell’Istituto Musicale si fa complicata. Dopo i due esposti in Procura a Vicenza e alla Guardia di Finanza locale, sul bando per l’affidamento della gestione fatti da Fidenzio Davò di Liberi a Destra, ora si aggiunge un’interrogazione sull’uso non autorizzato dei locali da parte di un’associazione. Giulia Scanavin, consigliere comunale di FdI, chiede chiarimenti sull’allontanamento della Juniorchestra, nata da alcuni docenti del Musicale, che avrebbe tenuto corsi senza l’autorizzazione dell’ente principale, l’ats Musica. “E il sindaco Michelusi ha disdetto l’incontro chiesto dai genitori che hanno pagato la retta e che rivogliono indietro i loro soldi” aggiunge Scanavin “ha detto loro che possono andare da un avvocato. Inconcepibile”.
L’interrogazione della consigliera Scanavin ha evidenziato alcuni aspetti dai verbali, atti pubblici, del tavolo di co-progettazione dell’Istituto Musicale Città e dallo schema di convenzione del luglio scorso. Quest’ultimo stabilisce una sorta di collaborazione tra il Comune di Thiene, che fornisce locali e arredi, e l’associazione temporanea di scopo ‘Musica’, incaricata di gestire il programma didattico-artistico, trovare docenti e allievi, tenere i corsi e incassare le rette. Il tutto per 6 anni, dal 1° settembre 2024 al 31 agosto 2030. Ma a sbavare sul progetto che avrebbe dovuto trasformare l’Istituto Musicale, e la sua storia lunga 50 anni, in un hub musicale non sono solo gli esposti presentati alla magistratura berica e ai finanzieri di Thiene, ma dei corsi musicali creati da alcuni docenti senza chiedere l’autorizzazione al gestore, e loro ‘datore di lavoro’, ats Musica. Questi insegnanti, come riportato nero su bianco sul verbale del tavolo di co-progettazione dello scorso marzo: “hanno costituito l’aps Juniororchestra, segnalando che detta associazione sta in tal modo svolgendo come soggetto autonomo e distinto dall’ats Musica la propria attività all’interno dell’Istituto Musicale” e che “non vi sono richieste ufficiali all’ats per l’utilizzo degli spazi dell’istituto musicale da parte di detta associazione, rilevando comunque che un’eventuale richiesta non sarebbe compatibile con la disciplina per l’utilizzo degli spazi in quanto l’attività svolta sarebbe concorrenziale con quella dell’Istituto Musicale”. Un argomento spinoso che, dopo un mese, finisce nuovamente al tavolo di co-progettazione, come spiega la consigliera Giulia Scanavin: “il 9 aprile è stato richiesto all’associazione Juniorchestra di lasciare la sede dell’Istituto Musicale, perché non avente titolo né personale né come associazione, diffidandola dal porre in essere qualsiasi attività all’interno dell’Istituto Musicale, invitando a rimuovere tutto il materiale ivi presente, non di proprietà di ats ‘Musica’, connesso alle attività di Juniorchestra. L’associazione ovviamente ha dovuto procedere in tal senso anche se fino ad allora ha fatto parte dell’organizzazione strutturale dell’Istituto Musicale, offrendo servizi ad una cinquantina di famiglie, che grazie ad essa hanno vissuto bellissime esperienze musicali, in vari posti della provincia, studiando un repertorio variegato, facendo gruppo con gli altri bambini e ragazzi, e venendo a prove ogni settimana con grande volontà e partecipazione-continua la consigliera comunale di Fratelli d’Italia- Fino ad oggi il Comune di Thiene afferma nel progetto di riqualificazione della gestione dell’Istituto Musicale principi di socialità, costruzione, mutuo aiuto, che ci sembrano ben lontani da come agisce, dato che la stessa associazione è stata costretta a trovare una sede provvisoria, per dare continuità alle famiglie che hanno dato fiducia a questa struttura e sembra assurdo che nulla sia trapelato dall’assessore preposto, quando abbiamo richiesto spiegazioni in occasione dell’ultimo consiglio comunale, durante la discussione del bilancio consuntivo”.
“I genitori chiedono indietro i soldi delle rette e il sindaco si nega”. Per questi corsi ‘non autorizzati’ una cinquantina di famiglie avrebbero pagato le rette. Soldi che sarebbero finiti nelle casse dell’ats Musica e che adesso vorrebbero indietro visto che le lezioni della Juniorchestra all’interno dell’Istituto Musicale sono state sospese. Alcuni di questi ragazzi, a quanto pare, avrebbero seguito una loro maestra, che il 1° aprile avrebbe lasciato il Musicale. “La referente per la privacy all’interno dell’amministrazione comunale segnala che tale circostanza, ovvero il contatto diretto con gli alunni dell’Istituto Musicale potrebbe configurare un potenziale data-breach, ossia una violazione dei dati, di cui è necessario un approfondimento con eventuale segnalazione alla competente autorità-continua la consigliera comunale Giulia Scanavin- Infine, siamo stati informati che la quota pagata dalle famiglie, affinché i loro figli possano frequentare i corsi non è stata restituita dall’Istituto Musicale. Ci chiediamo come mai l’assessore preposto non si faccia carico delle richieste espresse dalle famiglie thienesi, instaurando un comportamento non positivo nei confronti dei ragazzi e delle famiglie oltre che contrario ai principi di rispetto, dedizione e valori condivisi che la musica, linguaggio universale, dovrebbe ispirare. Ricordiamo che, come indicato nel verbale del 5 novembre, l’utilizzo degli spazi dell’Istituto Musicale è riservato a realtà aggregative senza scopo di lucro e ad enti pubblici. Si presume pertanto che la quota di utilizzo degli spazi poteva almeno essere scorporata dalle quote pagate dalle famiglie di riferimento e non trattenuta in toto”. Per venire a capo dei soldi pagati i genitori degli alunni avevano chiesto di incontrare il sindaco. “Incontro fissato per lunedì 12 maggio ma che Michelusi ha cancellato con una telefonata dai toni accesi dopo aver visto che ho depositato la mia interrogazione-aggiunge Scanavin-Avrebbe inoltre asserito che della questione ne parlerà in consiglio comunale e che questi genitori possono pure prendersi un avvocato per farsi ridare i soldi dall’ats Musica. L’amministrazione comunale deve dire cosa è accaduto e sta succedendo all’Istituto Musicale di Thiene- aggiunge Scanavin- Soprattutto alla luce delle dichiarazioni effettuate dall’assessore Savio che, responsabile dello stesso Istituto Musicale, ha confermato durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale, durante la discussione del bilancio Cconsuntivo, che la struttura sta procedendo in una gestione preziosa ed apprezzabile da tutti. Alla luce di quanto documentato, e dopo un cambio di gestione in qualche modo strutturato e voluto dalla gestione amministrativa Michelusi, per convogliare tutto in un’ associazione del terzo settore, non accessibile a tutti e che ha escluso anche il precedente gestore storico Associazione Culturale Musica Moderna, ponendo di fronte al bando poca platea di possibili fruitori, ci chiediamo come sia possibile che ancora una volta dobbiamo ascoltare testimonianze e leggere documentazione che attesta una ahimè gestione che evidenzia tensioni sotterranee e fratture tra le associazioni, che dovrebbero invece costituire un sistema condiviso di co-progettazione, per il bene della nostra città. Sembra quasi che qualcuno si sia dimenticato di accordare gli strumenti prima del concerto: in meno di un anno, una disfatta gestionale in termini di numeri, contenuti e proposte per la comunità”.
P.V.