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Thiene. Ex officine Tessari, Azzolin fa esposto alla Corte dei Conti

Sulle ex officine Tessari di Thiene accelera il consigliere d’opposizione Christian Azzolin, presentando un esposto al procuratore generale della Corte dei Conti: “C’è danno erariale, è stato favorito l’interesse del privato. Comune di Thiene da commissariare”.

Le carte sono già sul tavolo del magistrato incaricato. Puntano il dito sull’accordo di pianificazione siglato tra il sindaco Giovanni Casarotto e l’immobiliare Metrò, lo scorso 19 settembre, poi ratificato dal consiglio comunale il 27 settembre. Una seduta dai toni accesi tra maggioranza e minoranza, con quest’ultima che tentò di opporsi al lasciapassare dato a Metrò, proprietaria delle ex officine Tessari. L’immobiliare, stando a quanto denunciato da Azzolin nel suo esposto, si vedrebbe favorita nei propri interessi dall’amministrazione comunale.

In ballo il complesso dei Comboniani, di proprietà comunale, che verrebbe ‘sacrificato’, per dare modo a Metrò di costruire, vendere e guadagnare. Il tutto in cambio di una strada, ma ci sono anche dei parcheggi e delle zone a verde che, secondo il consigliere Azzolin, non rappresentano l’interesse pubblico: “Una strada che collegherà sì via Dante con via Dell’Eva, come Casarotto ribadisce a disco rotto, ma che molto probabilmente verrà usata solo da chi andrà ad abitare negli appartamenti costruiti da Metrò – continua – Altro che interesse per la comunità di Thiene, qua si favorisce l’interesse di un singolo, ovvero sia Metrò, che si trova sul groppone gli stabili diroccati delle ex officine Tessari e vorrebbe costruire ottenendo altro terreno di proprietà del Comune”.

“Per favorire Metrò, svalutati i Comboniani”
“Un patto tra pubblico e privato, che vede il Comune cedere a Metrò quasi 3mila quadri di terra per spalmare la sua cubatura– continua Azzolin -La cubatura di un privato, ricordiamola questa cosa. Deprezzando il valore iniziale del complesso dei Comboniani, che oltretutto verrebbe abbattuto, fatta eccezione per la chiesa ed il chiostro, senza pensare di dare un perché a quell’investimento di quasi 3,8milioni di euro che il Comune pagò a suo tempo”.

Ma non sarebbe finita qua. In ballo ci sono anche quei 265mila euro, che Metrò dovrebbe tirare fuori dalla propria saccoccia per onorare i patti. Di fatto non li metterà mai nelle casse comunali, “ma pagherebbe il trattamento di favore del Comune con ruspe ed asfaltatrici – continua il consigliere – Demolendo il complesso dei Comboniani e facendo la strada”.
E se avessero fatto male i conti? “Non vedo che cruccio si possa fare Metro, visto che il Comune compartecipa al 49%, ma non solo -continua – Se Metrò si dovesse fermare, perché sfora i 265mila euro, sono d’accordo che finisce i lavori il Comune e a spese della cittadinanza tutta”.

“Se a Metrò i conti non tornano, pagherà il Comune”
Lo scenario più infausto che si prospetta, nel famoso accordo, è che se un giorno tutto si fermasse, “perché i conti stimati non tornano e i 265mila non bastano, sarà il Comune ad accollarsene le spese”, sottolinea Azzolin.
Non prima di avere soppesato un’altra curiosa opzione: riportare tutto allo stato iniziale. Cosa faranno? Andranno a pescare nel mucchio delle macerie i mattoni dei Comboniani e, malta e cazzuola alla mano, lo ricostruiranno? Lavori per i quali, tra l’altro, verrebbe data possibilità ancora a Metrò di essere la ditta favorita, questa volta cascando in un appalto pubblico. Quindi verrebbe pagata, coi soldi dei cittadini, per ricostruire ciò che aveva appena demolito?

A Thiene il fantasma di Alpiturist
Nell’esposto Azzolin chiama in causa anche un’altra immobiliare, che di fatto nulla avrebbe a che vedere con le ex Tessari. “E’ l’Alpiturist di Asiago, balzata agli onori di cronaca per una vicenda di maxi evasione fiscale di oltre 3milioni di euro – spiega il consigliere di Liberi a Destra Thiene – I due soci di Alpiturist sono gli stessi di Metrò, una scelta di partner da parte del Comune che sembra inopportuna”.
Per questo Azzolin ha sollecitato la Procura Generale della Corte dei Conti a “verificare la natura dei rapporti tra l’amministrazione comunale e i due soci di Metrò e Alpiturist”.

Commissariamento
“E’ un danno erariale che può e deve essere fermato – conclude Azzolin – Ora sta al magistrato che guida le indagini stabilirlo e, nel caso, informare la Procura e la Prefettura di Vicenza per il commissariamento del Comune di Thiene”.

Paola Viero

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