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Gli Amici di Thiene pronti a stupire con Fiori e Sapori’. ‘Vi raccontiamo i nostri 25 anni’. Fotogallery

Siamo abituati a vedere, ad ammirare le loro opere d’arte, a frequentare le loro manifestazioni di rievocazione storica, Natale di Fiaba, Fiori e Sapori, ma è solo andando nel loro quartier generale che ti rendi veramente conto di chi sono gli ‘Amici di Thiene’. Quest’anno, il nutrito gruppo di volontari con i capelli bianchi spegne 25 anni, anche se non hanno iniziato con un vero nome di battesimo. ‘Amici di Thiene’ è arrivato solo qualche decennio fa, quando il gruppo da sempre capeggiato da Bepi Restiglian ha dovuto costituirsi in associazione, trovando quello che per i suoi membri è la sostanza della loro mission : loro si sentono davvero gli amici di Thiene, amici che vogliono dare gioia, colori, spensieratezza, ma anche cultura attraverso quel tenere viva la tradizione in chiave moderna.

In questi giorni sono presenti tutte le mattine nel laboratorio di via Rasa, di fronte all’ingresso dell’area dell’Ex Ulss 4. A dirigere i lavori, in vista di Fiori e Sapori, che andrà in scena il prossimo fine settimana, è Bepi Restiglian, con i suoi lucenti occhi azzurri, che accoglie i volontari  con la sua frase ‘Pace e Bene’. Entrare nel laboratorio è qualcosa di magico, ti sembra di tornare bambina in mezzo a quelle bambole, a quei pupazzi, a quegli spaventapasseri, a quei vestiti pieni di lustrini, che ti viene voglia di metterti addosso per sentirti principessa per qualche minuto. Prima di entrare nella cucina e iniziare le interviste ai volontari storici ci si mette un bel pò: non riesci a non fermarti, a non incantarti come una bimba al luna park. La domanda è spontanea: ‘Ma davvero li confezionate voi?’. C’è una signora che  risponde sorridendo mentre sta applicando i capelli fatti di lana ad un pupazzo che farà parte delle scenografie di ‘Fiori e Sapori’: ‘Certo, facciamo tutto con le nostre mani, qui è tutto artigianale’.

Trascorrere del tempo attorno ad un tavolo assieme ai volti storici degli Amici di Thiene  ti stacca dalla realtà e  basta ascoltarli un pochino per rendersi conto che non tutti conoscono  a fondo la storia di questo gruppo di volontari, che ha ricevuto persino un riconoscimento da Michele Lubrano per il valore sociologico di un’associazione, che rappresenta un modello esemplare di come le generazioni ‘dismesse’ dalla società possono essere e sentirsi utili. ‘Hanno parlano di noi anche a Uno Mattina, il programma della Rai’ – racconta Restiglian con un sorriso fiero che fuoriesce dalla mascherina che indossa con rigore – , ‘noi siamo stati in giro per il mondo, portando la nostra Rievocazione Storica ovunque. Abbiamo avuto prestigiosi apprezzamenti anche a livello europeo’. Restiglian è un fiume in piena con i suoi racconti, che ripercorrono la storia di quest’associazione che ha fatto brillare gli occhi a intere generazioni, ma è difficile non staccare gli occhi dalle mani di fata del cuore pulsante de Gli Amici di Thiene. ‘La nostra prima sartoria è nata a casa di Bepi Restiglian – spiegano Mirella Fontana e Mirella Meneghello – , ‘abbiamo confezionato centinaia di costumi e ogni volta che vediamo sfilare i figuranti, che siano nobili o popolani, il nostro cuore vibra. Ogni anno è un’emozione sempre più intensa e anche se quegli abiti li maneggiamo, li spostiamo, li facciamo viaggiare da anni, per noi è sempre come la prima volta quando iniziano a suonare i tamburi ed i bambini prendono la scena’.

La passione, quello che rappresenta l’associazione per loro lo percepisci guardandoli negli occhi, un volontariato che per loro è una missione di gioia per la comunità, che ogni tanto ha fatto  qualche sgambetto, riservando un paio di colpi bassi, che preferiscono non spiegare perchè ‘tanto è passato’. Come non dimenticheranno il periodo del Covid, che li ha costretti a restare fermi: ‘ Abbiamo sofferto perchè siamo tutti pensionati e stavamo distanziati, con le mascherine e con tamponi costanti. Saltare le manifestazioni ci ha messo in crisi perchè Gli Amici di Thiene vivono con quei proventi, che in parte vanno alla Città della Speranza e parte per la nostra sopravvivenza. Per fortuna, con il Mercato Rinascimentale dello scorso anno abbiamo recuperato perchè comunque, i costi di manutenzione ci sono’.

‘Qui ci sentiamo vivi’ – racconta Cristina Carli mentre continua a cucire i capelli di lana dello spaventapasseri, che sta per completare – ‘sono una psicologa in pensione e tutto il mio tempo libero lo passo qui in laboratorio dove facciamo squadra, ognuno con le sue abilità artigianali’.

‘Sono circa 50 i volontari che lavorano anche da casa’ – concludono Bepi e Mirella Restiglian – . ‘La cosa bella è la rete che si è creata anche con i comuni accanto, dove sarte, ricamatrici e talentuose artigiane sfornano tutte quelle opere d’arte che poi vanno ad adornare le aiuole che si vedono anche in questi giorni, in previsione di Fiori e Sapori. Ci piace mettere il nostro tocco negli angoli della città e ovunque ci venga richiesto. Lo facciamo anche per i commercianti del centro. Metterci a disposizione ci fa sentire utili, abbiamo tanto da fare nonostante l’età ed il nostro seguito lo si vede quando per portare in mostra costumi, cappelli e le nostre opere, scendono in piazza circa 250 figuranti, che rappresentano la nostra associazione con fierezza’.

N.B.