AltoVicentinOnline

Thiene. Apolloni si presenta: ‘Competenza e idee per rilanciare o la città muore’. Tre le civiche a supporto

Se finora la campagna elettorale thienese ha vissuto principalmente del dualismo tra Giampi Michelusi e Manuel Benetti, con la conferenza indetta questa mattina nella cornice di Casa Insieme, Daniele Apolloni ha fatto intendere che non è assolutamente rassegnato a correre la sua gara come outsider.

Vicesindaco di Thiene nel 1995, deputato eletto tra le file di quella Lega Nord in salsa secessionista, esce dal partito di Bossi e si iscrive con l’UDEUR di Clemente Mastella che lo candida nel 2001 mancando di pochi voti l’elezione.

Classe 1961, tra i più esperti amministratori di condominio della provincia berica, Apolloni torna così dopo un lungo digiuno a calcare il palcoscenico della politica e lo fa presentandosi in una sala non grande ma comunque gremita. Emozionato ma determinato al tempo stesso, Apolloni parla di creatività e passione come motori del suo impegno e chiarisce subito la distanza da ogni formazione partitica: “Con i partiti ho chiuso”- sentenzia il candidato sindaco – “mani libere e nessuno a cui rendere conto se non i miei stessi concittadini. Questo non significa che io non abbia buoni rapporti con molte amministrazioni: da Schio a Vicenza posso contare su assessori e primi cittadini coi quali c’è sempre stato un confronto e un dialogo molto proficuo”.

Le tre liste, tutte e tre rigorosamente civiche, che lo supportano hanno un comune filo conduttore apertamente dichiarato: la voglia di cambiare. Non un cambiamento fine a sé stesso, ma uno stato di necessità: “O cambiamo o Thiene finisce per diventare in pochi anni un triste agglomerato urbano. Tanto il centro quanto le frazioni che avranno un consigliere dedicato con delega specifica – prosegue Apolloni – hanno bisogno di essere ascoltate e noi non possiamo sottrarci. C’è tanto da fare e ritengo che le nostre squadre abbiano il giusto mix di esperienze per rilanciare la nostra città, ormai solo una copia sbiadita del centro a cui tutti guardavano come riferimento sino ad una ventina d’anni fa”.

Il programma

Non si sbottona molto sul programma, ma traccia comunque attraverso una critica serrata all’attuale amministrazione, le linee guida del suo impegno elettorale: “Anzitutto la rinascita del centro e di quella Galleria Garibaldi ormai svuotata” – racconta Apolloni – “senza che si sia mai riusciti a stabilire una sinergia tra privati e Comune. Inutile parlare di turismo se poi gli ospiti che arriverebbero in città non trovano negozi e locali ad accoglierli. E poi gli eventi, quelli qualificanti, penso a delle mostre per esempio: dove vengono promosse si crea un indotto, abbiamo un territorio molto ricco di proposte anche nei comuni limitrofi ma manca una struttura organizzata. Pensate che a Thiene stessa c’è un museo di arte sacra, molti scommetto che non lo sanno”. L’affondo più duro però è in ambito sportivo dove il riferimento a Michelusi è inevitabile: “La Cittadella dello Sport è un’ottima cosa, peccato che i thienesi non la possano usare. La mattina i campi da calcio li usa il Vicenza e poi non ci può entrare più nessuno: che senso ha? Io penso ai nostri giovani, dobbiamo dare spazio a loro invece i nostri ragazzi, anche nei due anni di pandemia, sono stati completamente dimenticati anche dalla politica. Ho in mente l’istituzione di un assessorato allo sport gestito da una persona molto competente, uno sportivo di nome e di fatto”.

Molto sentito anche il tema della sicurezza oltre a quelli ambientali su cui Apolloni si fa ancor più specifico: “Serve spingere su un’economia più green, valuteremo la ‘solarizzazione’ di tutti gli edifici che lo consentiranno. E serve che i thienesi percepiscano una maggiore sicurezza che inevitabilmente impatta sulla qualità di vita: ad oggi, secondo i dati in nostro possesso il 34,44% degli intervistati ci chiede di intervenire proprio su questo fronte dove è tutt’altro che trascurabile, tra gli altri, il tema dello spaccio anche tra minori e dove registriamo molte telecamere che dovrebbero fare videosorveglianza, rotte o fuori uso; il 24,84% chiede maggior incisività sulle questioni legate all’ambiente e un significativo 41,72% vuole interventi in ordine alla viabilità che va senz’altro rivista anche alla luce di un’aria tutt’altro che salubre”.

Le tre civiche a sostegno

Tre le civiche a supporto della discesa in campo di Apolloni, orgoglioso di comunicare che i ranghi sono già chiusi con candidati consiglieri tutti thienesi. Il primo a prendere parola tra questi è l’imprenditore Riccardo D’Angelo, capolista di ‘Patto Civico’: “Penso alla Thiene del futuro, che non si rassegna. Una città a misura di anziani e di giovani, ma sensibile anche verso chi fosse in difficoltà tramite uno sportello dedicato anche agli stranieri che intendano integrarsi e contribuire al benessere di Thiene”.

Segue poi Valerio Bassotto, leader di ‘Vento Nuovo’: “Da fondatore dei Comitati di Quartiere all’epoca, non posso non sentirmi parte in causa nel processo di riscatto di Thiene: mi rendo conto che suonerà ambizioso, ma vogliamo cambi la mentalità dei thienesi: noi saremo complici con decisioni prese dal basso e un continuo relazionarsi con la città che non merita di fare la fine del quartiere dormitorio”.

Chiude il dirigente amministrativo Pierino Salbego, capolista di ‘Insieme si può’: “Mi ripeto sulla centralità del coinvolgimento delle frazioni e sulla necessità di proporre progetti di qualità: abbiamo di fronte una sfida, ma qui c’è competenza e voglia di fare”.

L’opinione sui concorrenti

Competenza: è questa la parola che Apolloni, riprendendo il microfono e solleticato dalle domande, scaglia come un’arma contro la candidatura di Benetti: “Sarà esperto a organizzare sagre, ma in tutta onestà non vedo l’esperienza che serve per governare una città. Chiedetegli – prosegue ancor più tagliente il candidato civico – se si è mai letto il Testo Unico degli Enti Locali: magari in dieci anni Michelusi al contrario lo avrà pure letto, ma mi pare non abbia fatto molto di più: se in due mandati da assessore ha concluso ben poco, come pensa di riuscirci proponendosi da sindaco? Da disc jockey lo vedo sicuramente più a suo agio”.

Marco Zorzi