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Caltrano. I volontari della Protezione Civile salvano il ciclista: “Non aveva più battito”

Forse non se lo aspettavano neanche loro, benchè formati grazie a decine di corsi, che un normale giro di prevenzione si trasformasse in un provvidenziale intervento di soccorso, di quelli che possono letteralmente salvare la vita e magari un po’ toccare anche quella di chi si trova nell’inaspettata veste di ‘salvatore’.

E invece il destino e chissà chi altro, ha voluto proprio così. L’altra domenica,  due volontari della Protezione Civile di Caltrano, in ricognizione proprio come avviene dall’ultimo fine settimana di giugno al primo di settembre, stavano prestando servizio antincendio e sorveglianza nell’anello che collega le varie malghe della frequentata montagna dell’estremo sud altopianese: improvvisamente, mentre erano alla guida del loro mezzo, sono stati attirati dalla concitazione di alcuni camminatori che segnalavano un ciclista privo di sensi lungo il sentiero.

Subito raggiunto, i volontari hanno trovato il corpo del giovane ciclista padovano con accanto il cognato intento a praticargli un massaggio cardiaco purtroppo senza risultato. Nel mentre anche un medico di passaggio verificava l’assenza di battito: momenti tragici e cruciali al tempo stesso che non hanno però fatto perdere lucidità e sangue freddo ai due volontari, fortunatamente provvisti di defibrillatore.

Rapidamente predisposto il tutto, alla seconda scarica, il cuore del ragazzo ha ripreso attività tra un profondo sospiro di sollievo e l’incredulità dei presenti che nel frattempo si erano accalcati creando anche qualche intralcio ai soccorritori.

Un lavoro non ancora terminato per gli angeli della Protezione Civile che hanno assistito poi alle operazioni di atterraggio dell’elisoccorso decollato qualche minuto prima su segnalazione della vicina Malga Carriola, accompagnando sul posto l’équipe medica: una volta intubato ad opera dei sanitari, l’escursionista è stato trasportato all’Ospedale di Vicenza dove le sue condizioni , seppur gravi, sono risultate stabili.

Fondamentale, come più volte ribadito anche dal personale dell’elisoccorso, la prontezza di riflessi e l’uso del defibrillatore senza il quale il cuore del malcapitato probabilmente si sarebbe fermato per sempre.

Grande soddisfazione per tutta l’associazione diventata gruppo autonomo nel 1997 e ora guidata da Tamara Testolin: “Sono orgogliosa dei miei ragazzi che hanno saputo gestire con grande spirito di presenza e professionalità una situazione tutt’altro che facile. Mi conforta che il defibrillatore sia servito e anzi colgo l’occasione per ribadire l’importanza e la necessaria presenza di un dispositivo salvavita in tutte le sedi ove vi sia raccolto un certo numero di persone”.

Un plauso è arrivato anche dal primo cittadino, Luca Sandonà, che appresa la notizia ha ribadito stima e gratitudine verso la Protezione Civile, “un fiore all’occhiello e un vanto per tutta la comunità”.

 

Marco Zorzi