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Schio. Antimafia, sequestro di beni da 1,4 milioni a ‘evasore seriale’

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I finanzieri lo hanno definito un evasore seriale, di quelli che dagli anni 90 commetteva illeciti con il fisco. I militari della Tenenza di Schio hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal Tribunale di Vicenza con il quale è stato disposto, il sequestro di 2 immobili ed un’ autovettura di lusso, per un valore di circa 1,4 milioni di euro.

I beni sequestrati, formalmente intestati a due società italiane interamente controllate da due imprese di diritto elvetico, erano, in realtà, nella disponibilità di un soggetto abitualmente dedito alle frodi fiscali, rientrante nella categoria dei soggetti “socialmente pericolosi” – spiegano le fiamme gialle – . All’esito delle complesse indagini effettuate, i Finanzieri del Reparto scledense hanno segnalato, alla Procura della Repubblica di Vicenza, l’esistenza dei presupposti per l’adozione di tale incisivo provvedimento. Valutata positivamente dal Sostituto Procuratore Hans Roderich Blattner, la proposta è stata poi dal medesimo formalizzata dal Tribunale berico.

Le investigazioni hanno permesso di delineare la sussistenza dei due requisiti necessari per l’applicazione delle misure di prevenzione previste dalla legislazione antimafia: la “pericolosità sociale” del soggetto (evasore seriale sin dagli anni ’90) e l’ingente “sproporzione” tra gli esigui redditi dichiarati ed i beni di cui l’indagato aveva l’effettiva disponibilità.

L’indagine aveva preso l’avvio dallo sviluppo degli esiti di una verifica fiscale condotta nei confronti di una società operante nel settore del recupero dei rottami metallici, conclusasi con la constatazione di un’evasione d’imposta milionaria e la denuncia del relativo amministratore, già gravato da condanne per reati fiscali.

Partendo da questi presupposti gli uomini della Tenenza di Schio hanno ricostruito step by step un ingegnoso sistema di rapporti tra società nazionali ed estere, finalizzato a nascondere la reale titolarità di molteplici beni.

L’aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti, concludono gli investigatori, mediante reiterate evasioni di imposta rappresenta una priorità per la Guardia di Finanza, onde sottrarre risorse a coloro i quali si arricchiscono indebitamente a danno della collettività.