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Schio. Pestaggio per un paio di cuffiette. ‘Il daspo urbano non serve”

Il Comune di Schio dice ‘no’ alla richiesta di daspo urbano per contrastare le baby gang proposta dal consigliere comunale d’opposizione Alex Cioni.

“Vale solo 48 ore, è creato appositamente per città d’arte e turistiche, è applicabile solo a persone non residenti ed è una misura non idonea alla città di Schio”. Lo ha spiegato il sindaco Valter Orsi, che dopo essersi confrontato con il comandante della Polizia Locale Giovanni Scarpellini ha confermato la non attuabilità del provvedimento.

Cioni lo aveva proposto con una domanda di attualità, facendo chiaro riferimento al caso di una coppia, di cui l’uomo già volto molto noto alle forze dell’ordine, che aveva rapinato un 14enne davanti alla stazione dei treni di Schio. Un episodio di inaudita violenza, solo per portare via al ragazzino un paio di cuffiette. Eppure, la coppia non ha esitato a picchiarlo e a farlo finire in ospedale per poi, essere arrestata poco dopo.

Da qui la richiesta di Cioni: “Si prenda in considerazione il daspo urbano riguardo questi soggetti – recita la domanda d’attualità – limitandone la libertà di circolazione nel territorio comunale”.

Nel motivare l’impossibilità di approvare la richiesta, Orsi ha puntualizzato: “Se questo tipo di provvedimenti fossero soluzioni li avremo già adottati. La verità è che il termine ‘daspo’ è una parola usata come fosse una soluzione, ma quello che non viene spiegato alle persone, ma che invece le forze dell’ordine sanno molto bene, è che il risultato è iniquo. Il vero problema è che l’Italia è un paese troppo garantista, che non garantisce la sicurezza perché non c’è pena certa. Le persone che commettono reati vengono individuate, denunciate, condannate, ma poi le misure non servono a nulla. Il comandante Scarpellini – ha concluso Orsi – che a breve sarà anche impegnato come consulente nel bassanese nell’ambito di un ‘riordino’ della loro Polizia Locale, si è reso disponibile a venire a relazionare in termini di sicurezza in Prima Commissione”.

A.B.

 

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