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In punta di lingua, non fare il “gradasso”

“Fai il gradasso, ma alla fine ti sai solo dare tante arie”. Magari minacciando, come uno dei nemici di Carlo Magno, nell’Orlando Furioso. Ludovico Ariosto nel suo poema diede vita ad un personaggio, Gradasso appunto. Uno sbruffone, impulsivo e sanguigno che bramava Durlindana, la spada di Orlando, che alla fine lo trafisse.

In punta di lingua un’antonomasia (consiste nell’usare un nome comune caratterizzante al posto di un nome proprio) quella di gradasso.

Significato: millantatore borioso o minaccioso, smargiasso, fanfarone, spaccone. Nel gergo più arcaico: sgherro.

Gradasso è colui che cede facilmente al vanto, in una cornice di minaccia. ma che vorrebbe palesarsi più forte e coraggioso di quello che in natura non è.

Sarà capitato di avere qualche amico, o conoscente, che pure non permettendosi un’auto costosa,si comporta da gradasso firmando un prestito da centinaia di rate mensili, pur di acquistarla e fare bella mostra di sè per le vie del paese, o della città.

P.V.