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Valdastico Nord. Da Piovene a Rovereto Sud, Fugatti non cede

Valdastico Nord ancora al centro di un vertice a Roma, voluto dal ministro dei trasporti Toninelli. Chiamati nella Capitale, Regione Veneto e Provincia di Trento si sono detti d’accordo. Andrà fatta sul possibile tracciato che partirà da Piovene Rocchette e che Fugatti vuole che finisca a Rovereto Sud. Entro il 10 aprile dovranno sciogliere i dubbi e risponderne al Mit.

Dopo la bocciatura al tracciato vicentino, che sfociava a Besenello, del Consiglio di Stato e l’immediata successiva richiesta del Mit a Veneto e Trento di presentare un unico e definitivo progetto, i tempi stringono. Perché se tutto spinge a completare il tratto nord dell’autostrada, da una parte il trentino Fugatti la vuole far sboccare a Rovereto Sud, mentre Zaia non ha mai fatto mistero che per lui deve puntare più in su, a Besenello.

Ma i due dovranno sbrigarsi a mettersi d’accordo. E lo dovranno fare entro il 10 aprile, ma si parla anche del 15, scadenza messa in agenda dal Mit.  Scegliendo dove passerà la Valdastico Nord e presentando ‘le carte’. Quelle che parlano di fattibilità e che finora sarebbero sempre mancate al neo eletto presidente della Provincia di Trento, che dell’uscita a Rovereto Sud ne aveva fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale.
Serve quindi lo studio di fattibilità. Serve capire dal punto di vista geologico se e cosa il territorio pagherà in termini ambientali , nel caso Fugatti avesse la meglio su Zaia. Quel famoso tracciato ‘T5’, considerato la peggiore delle sei soluzioni da uno studio del 2011 commissionato dalla società autostradale. Che parte da Arsiero, passando per la Val di Posina, attraversando Terragnolo e Vallarsa. Un gruvieria sui monti fatto di  gallerie, circa per l’ottanta per cento del tracciato.

Oppure. Se Zaia mantiene barra dritta, e presta il ‘suo’ Veneto sino a Besenello, Fugatti potrà portarsi poi il casello a Rovereto Sud. Ma tutto dovrà convergere in unico progetto condiviso tra i due. E poco importa, a quanto pare, se una simile scelta non sgraverebbe dal traffico la Valsugana. Il Veneto di Zaia vedrebbe finalmente aprirsi il corridoio verso terra trentina e Fugatti realizerebbe quel famoso sbocco a pochi chilometri da casa sua.  Si riparte da zero, insomma. Coll’interesse del Governo a chiudere anche un’altra faccenda. Quella della proroga della concessione autostradale alla società A4 Brescia-Padova.

“Quella di Fugatti solo propaganda”
Sbriciola le convinzioni di Fugatti il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, come riportato dal quotidiano l’Adige.it. “l tema della Valdastico continua a essere utilizzato strumentalmente per mera propaganda politica. Ad oggi non esiste ancora un progetto esecutivo concreto, né il Governo e néil Mit hanno espresso alcun tipo di avallo. La nostra linea è quella di dare priorità alle opere che migliorano la qualità della vita dei cittadini. Le risorse devono essere impiegate soprattutto per potenziare la rete ferroviaria e collegare le valli. Confidiamo nella collaborazione del governatore Fugatti per cantierare i lavori realmente utili al nostro territorio, a cominciare dagli investimenti in infrastrutture che servono ai trentini”.

i sindaci al tavolo dei palazzi
Se nei palazzi veneti e trentini, battenti bandiera Lega, se la giocano a tavolino, sul territorio restano inascoltati quei Comuni interessati dall’avanzata delle ruspe. Nell’alto vicentino, a poche settimane dall’elezioni di Fugatti a Trento, i 5 Comuni del Pasubio scrissero una lettera all’assessore veneto De Berti, a Toninelli e a Fugatti stesso, chiedendo un incontro per capire la novità del neo presidente trentino. Una missiva ricca di contrarietà per la soluzione dell’uscita a Rovereto Sud che, per il territorio che gira attorno al monte sacro del Pasubio, significa un enorme danno ambientale, oltre che uno sfregio fatto di gallerie e viadotti.
Sono passati tre mesi da quella lettera e la risposta è arrivata. I cinque sindaci verranno incontrati il 15 aprile, in un tavolo allargato anche ai Comuni di Arsiero e Laghi.

Paola Viero