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Botti di Capodanno: l’Alto Vicentino in ordine sparso tra divieti tardivi e code nelle armerie

Puntuale ad ogni San Silvestro, la polemica sui botti è servita. Una questione annosa e divisiva tra chi li ritiene un rituale quasi propiziatorio e perciò irrinunciabile, e chi invece vive lo scoccare della mezzanotte come un’odissea e un momento di terrore specie per chi si ritrova in casa un animale da compagnia.

Come segnalano diversi lettori, in questa querelle senza fine, mentre anche oggi le armerie sono prese d’assalto con scaffali semivuoti già all’ora di pranzo, si insinuano le ordinanze comunali: nella maggior parte dei casi, ordinanze che arrivano all’ultimo momento, quasi un salvacondotto per amministratori in cerca di un alibi.

A raccontarlo, tra i vari, Laura S. di Chiuppano: “Stasera sarò a festeggiare il Capodanno a Velo D’Astico, da una coppia di amici. Col covid abbiamo preferito una cosa più intima e raccolta, in casa: a me i fuochi non interessano più di tanto, ma il mio compagno li prende ogni anno. Mai cose roboanti, le classiche torte che fanno colore e un rumore accettabile. Ieri sera mi scrive l’amica che ci ospiterà, avvisandoci che il comune ha emesso un’ordinanza di divieto: ci siamo subito chiesti se certe misure potevano arrivare prima, il mio ragazzo li ha acquistati qualche giorno fa e ora, a rigor di logica, li dovrebbe buttare. Trovo tutto piuttosto insensato”.

Un caso, quello di Velo, che ha visto scendere in campo l’inossidabile Sindaco Giordano Rossi, apprezzato da molti ma anche criticato da qualche utente e non solo per la decisione tardiva ma anche per una scelta che cozza contro lo spettacolo pirotecnico invece celebrato in occasione della Fiera di San Martino, poche settimane fa.

Circostanze simili anche a Cogollo del Cengio, Caltrano e a Piovene Rocchette, dove in questo ultimo caso a scatenare l’ira di alcuni residenti è lo sparo di mortaretti a tutte le ore anche nei giorni antecedenti il Capodanno: “Scusate ma non c’era ordinanza contro i botti anche a Piovene?!” – scrive un utente su Sei di Piovene – “Rocchette zona stazione degli autobus é da ieri sera che continuano a bombardare…”. Posizioni che per l’appunto dividono invece da chi si approccia con fare più comprensivo: “Non voglio essere da una parte o da quell’altra” – gli fa eco un altro internauta – “ma prima di lamentarvi per quattro petardi, ricordo che ci sono cose più serie per cui vale la pena lagnarsi”.

E se sulla questione risultano più che comprensibili le posizioni delle associazioni animaliste che ogni anno sprecano appelli per la tutela degli amici a quattro zampe oltre che per una fauna disturbata da botti che spesso assumono i connotati di vere e proprie bombe, convince meno la politica locale che non dimostra di voler provare ad andare oltre le ordinanze di facciata che costringerebbero, a leggere quanto riportano in molto casi, forze dell’ordine già spremute da giorni di intensi controlli e di grande lavoro di prevenzione, a inseguire magari per paradosso due adolescenti con innocui mortaretti di libera vendita, commercializzati peraltro anche in molte cartolerie, tabacchini e negozi di ferramenta.

“Non mi sento di dare giudizi sull’operato dei colleghi” – commenta il Sindaco di Schio Valter Orsi interpellato sulla questione – “ma noi in città ordinanze non ne abbiamo emesse. Lo abbiamo fatto solo qualche anno fa, quando fu la protezione civile a segnalare un pericolo di incendio a causa del periodo particolarmente secco. Non ho imposto divieti non perchè ami particolarmente i botti, ma perchè mi rendo conto della scarsa efficacia di queste azioni: se vogliamo dimostrare attenzione per gli amici animali o anche per le persone fragili cui magari il rumore dà più fastidio, forse dovremmo lavorare per tempo con un’adeguata campagna di prevenzione e soprattutto di informazione, in particolare rivolta ai giovani. Potremmo anche pensare di incentivare l’uso di spettacoli a basso impatto acustico, anzichè vietarne l’uso in assoluto: ma ripeto, ora come ora, se avessi emesso un’ordinanza in questi giorni, mi sarei dovuto aspettare uno scarsissimo rispetto del divieto giacchè i commercianti che vendono questi artifizi già si sono approvvigionati e chi vuole comprarli, ha in larga parte già provveduto. Rivolgo piuttosto un appello alla sensibilità dei miei cittadini, affinchè facciano un uso misurato dei botti, privilegiando quelli meno rumorosi e facendoli esplodere con l’accortezza di evitare luoghi dove sappiamo esserci animali che magari non sono stati preventivamente riparati o soggetti deboli o ancora anziani. Fortunatamente da questo punto di vista, rispetto a quindici, vent’anni fa, la situazione è sicuramente migliorata”.

di Redazione AltoVicentinOnline