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Maltempo a Pedemonte, sindaco: “Ha ragione Salvini: danni da incuria e ambientalismo da salotto”

E’ solo per buona sorte e grazie alla protezione civile che il maltempo dei giorni scorsi non ha causato seri danni. Ma ma non basta solo la buona volontà dei volontari, serve un serio piano regionale di prevenzione, in particolar modo per la pulizia costante degli alvei dei torrenti. Il sindaco di Pedemonte Roberto Carotta punta il dito sulle responsabilità che stanno a monte, sulla burocrazia troppo pesante che impedisce nella pratica anche solo di asportare la ghiaia dai torrenti, e come danni ed esondazioni si potevano evitare, o evitare possibilmente in futuro, snellendo le regole attuali ed abbassando gli oneri per la riduzione della superficie boscata.

“Io mi trovavo negli Stati Uniti per una vacanza – racconta Carotta – tuttavia ero costantemente aggiornato sui fatti grazie a foto e video che mi inviava continuamente il vicesindaco Diego Carotta, che ha preso in mano la situazione ed ha coordinato le azioni di messa in sicurezza e ripristino dei danni delle avversità. La protezione civile di Pedemonte ha svolto un lavoro impeccabile, e bisogna essere riconoscenti a questi ragazzi (tutti volontari) che hanno dimostrato una preparazione e una professionalità invidiabile. E’ grazie a loro se la situazione dopo poche ore è tornata alla normalità”.

“Ma per una buona parte ha sicuramente giocato la fortuna -continua Carotta – se nell’Alta valle dell’Astico, nonostante i disagi dovuti alla mancanza di corrente, i danni sono stati relativamente pochi”.
“Bisogna che la Regione Veneto – continua il sindaco – cambi l’approccio sulle questioni relative alla gestione e alla difesa del suolo e dei corsi d’acqua. Innanzitutto bisogna finanziare maggiormente le manutenzioni degli alvei dei torrenti e del territorio montano. Abbiamo la fortuna di avere le squadre dei servizi forestali regionali che sono costituite da operatori tecnici e operai di indiscussa professionalità, ma che tuttavia devono ogni volta anche loro scontrarsi con richieste dei sindaci che non possono soddisfare per la mancanza di fondi e con tagli sempre maggiori dei capitoli di bilancio. Inoltre bisogna cambiare l’approccio per la pulizia dei torrenti, non è sufficiente tagliare le piante, ma bisogna iniziare ad esportare la ghiaia in eccesso che poi è il vero problema. Con le attuali regole non è possibile scavare nei torrenti perché le leggi regionali impongono una burocrazia eccessiva ed inoltre i canoni demaniali sono follemente alti (mediamente 3-4 euro a metro cubo) tanto da rendere le operazioni insostenibili economicamente”.

Anche il problema del rimboschimento degli ultimi decenni ha avuto la sua buona responsabilità. “In vallate come le nostre – spiega ancora Carotta – dove la boscaglia sta inghiottendo tutto, bisogna far si che gli enti comunali o i privati possano ridurre le superfici boscate, soprattutto in prossimità di elementi sensibili quali arterie stradali, elettrodotti e centri abitati, senza dover pagare alla Regione gli oneri per la riduzione della superficie boscata che attualmente ammontano a 17 mila euro ad ettaro, che è una vera follia”.

“Ha ragione Salvini: danni da incuria e ambientalismo da salotto”
“Capisco i disastri ambientali fatti nei decenni scorsi – conclude il sindaco – però adesso siamo all’esatto opposto e mi sento di concordare con Salvini quando parla dei danni per l’incuria e per il malinteso ambientalismo da salotto. Come ultima considerazione spero che i fatti di questi giorni siano comunque di stimolo e di esempio per altri giovani, che possano avvicinarsi a questo mondo del volontariato, fatto di tante ore di esercitazione e preparazione. Però nel momento del bisogno effettivo si sono fatti trovare estremamente pronti e perfettamente funzionali”.

M.B.