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Schio. Arcadia lascia i Chiostri e apre il suo spazio ai senzatetto

I ragazzi di Arcadia hanno lasciato i Chiostri di San Francesco a Schio e hanno deciso di aprire il loro spazio privato per dare ospitalità ai senzatetto altrimenti costretti a dormire all’adiaccio.

Una scelta obbligata dall’imposizione dell’amministrazione comunale, che ha considerato provocatoria la presa di posizione dei ragazzi del centro sociale, che senza autorizzazione erano entrati ai Chiostri, considerandoli il luogo adatto per farci entrare chi ne aveva bisogno.

“Dopo l’assemblea cittadina, che ha visto la partecipazione di molte persone, il Csa Arcadia ha deciso di lasciare lo spazio dei Chiostri di San Francesco con la volontà di continuare il lavoro di monitoraggio delle situazioni di emarginazione e difficoltà presenti nel territorio e convinti nel continuare il servizio delle uscite notturne nell’Alto Vicentino mettendo a disposizione delle emergenze il proprio spazio come rifugio dal freddo predisponendo dei letti dove trovar rifugio – hanno spiegato i ragazzi di Arcadia – Oltre a questo le varie realtà e i cittadini presenti si sono dimostrati tutti volenterosi nel creare una Rete di Solidarietà che si muova nel territorio fin da subito. Partendo dalla necessità che ha portato ad aprire, ripulire e sistemare un edificio storico abbandonato di proprietà dell’amministrazione comunale scledense, allo scopo di destinarlo a chi in questo periodo freddo non ha un posto caldo dove dormire, ci siamo confrontati su come mettere in campo pratiche di solidarietà reale verso tutti coloro che si trovano in difficoltà”.

Non sono mancate le critiche a Valter Orsi, sindaco di Schio, che aveva classificato in maniera negativa il gesto di Arcadia e aveva invitato per primo i membri del centro sociale ad utilizzare le loro stanze per fare quel tipo di solidarietà che ritengono opportuno in questo momento.

“Il sindaco di Schio ha risposto con una chiusura categorica alla proposta di utilizzare in via del tutto eccezionale e temporanea lo spazio dei Chiostri per far fronte all’emergenza freddo – hanno sottolineato da Arcadia – per questo l’assemblea ha cercato di capire come dare seguito alle iniziative che in questi giorni avevano cominciato a prendere forma. Da qui la decisione di uscire, senza però fermarci nelle attività, da uno spazio che non sarebbe potuto essere accogliente nelle condizioni di non concessione da parte del comune, nei confronti delle persone che necessitano di questi servizi. Persone che, come sottolineato più volte nel corso dell’assemblea, spesso non possono essere accolte a causa del regolamento a cui sono sottoposte le strutture già attive nel territorio”.

Alla base della decisione di Arcadia quindi, lo scontro diretto con il primo cittadino, definito “bugiardo” e con l’amministrazione, considerata “incapace di affrontare e risolvere le problematiche sociali presenti nel territorio”. Un’amministrazione che vuole seguire le vie legali e istituzionali e che agli occhi dei ragazzi di Arcadia non è elastica e non dà risposte sufficienti ai casi di emergenza.

“Dove le istituzioni non riescono a risolvere le problematiche, tocca all’associazione, al gruppo di volontari, alla cooperativa sociale, al singolo individuo applicarsi creando sinergie e mettendo in campo soluzioni concrete – hanno commentato da Arcadia – L’uscita dai Chiostri è un’uscita che sottolinea quindi la volontà di praticare sin da subito attività di mutuo aiuto e di unire in una rete di solidarietà tutti quei soggetti che animano l’Alto Vicentino. Da qui la proposta di mettere, ognuno in base alle proprie possibilità, a servizio le proprie energie e le proprie potenzialità. Intendiamo continuare quello che è stato il lavoro di questi ultimi giorni per le strade dell’Alto Vicentino – hanno concluso –  mettendo a disposizione il nostro spazio per far fronte  alle emergenze nelle notti fredde, sebbene questo non sia ottimale per ospitare”.