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‘Nessuna denuncia contro Crisanti’ . Flor : ‘Lo studio c’è’ e spiega il fuorionda di Report

Nei confronti di Andrea Crisanti “non e’ stata fatta nessuna denuncia, querela o esposto”. Lo assicura il direttore generale di Azienda Zero, Andrea Toniolo, intervenendo oggi in commissione sanita’ del Consiglio regionale veneto. “Azienda Zero ha preparato una relazione informativa, che ha mandato alla Procura di Venezia, che ricostruisce le dichiarazioni fatte e le decisioni prese in ordine cronologico da inizio pandemia”, spiega poi Toniolo. Non appena concluso l’intervento del direttore generale, il presidente della Regione Luca Zaia interrompe l’ordine dei lavori per chiarire ulteriormente. “Perdonatemi ma noi e’ una settimana che sentiamo parlare di una denuncia”. E ieri la notizia che “c’e’ gente che va a fare una raccolta in gio per l’Universita’ per la denuncia… L’accademia si informera’ almeno prima se c’e’ una denuncia… Non la vuole fare nessuno”.

Flor e lo studio di Crisanti

Lo studio sui tamponi rapidi effettuato da Andrea Crisanti, da mesi al centro degli attacchi alla strategia adottata dalla Regione Veneto in autunno per contrastare la diffusione del Covid, “e’ caricato su una piattaforma in attesa di essere pubblicato, quindi e’ in pre-print. E nella versione pre-print c’e’ scritto in grassetto che lo studio non dovrebbe essere usato come linea guida per la pratica clinica”. Lo afferma il direttore della Sanita’ veneta Luciano Flor, oggi in audizione in commissione sanita’ del Consiglio regionale Veneto. “Allora da sei mesi stiamo discutendo su una cosa che ad oggi e’ raccomandato non influenzi la pratica clinica…”, continua Flor. “Io ho la responsabilita’ di non aver modificato la pratica clinica. E sono anche quello che ha fatto quello che ha fatto tutto il mondo, non mi risulta che ci sia qualcuno che ha modificato la pratica clinica sulla base di questo. Di sicuro non e’ stato modificato il comportamento e la pratica clinica nelle direttive, nelle circolari e nelle linee ministeriali e nei provvedimenti di sanita’ pubblica presi a livello nazionale, a cui risponde chi fa il direttore generale”, attacca. Nel corso dell’intervento, Flor risponde poi senza citarlo al passaggio andando in onda su ‘Report’ in cui lui stesso, pensando di essere a microfoni spenti, fa riferimento al fatto che fosse opportuno dire che lo studio di Crisanti non esisteva per evitare una causa dall’azienda produttrice dei tamponi rapidi.

“Il 20 ottobre 2020 ero direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova, mi arriva una lettera che dice che da studi effettuati i test rapidi hanno una validita’ del 70%. Dopodiche’ la comunicazione viene diffusa sulla stampa, e l’azienda produttrice dei tamponi rapidi mi scrive chiedendomi una copia dello studio. Io lo chiedo a chi lo ha fatto, faccio le mie ricerche dentro l’azienda di cui rispondevo come rappresentante legale e, accertato che lo studio non c’e’ ma c’e’ solo la lettera che mi era stata inviata, il 10 novembre rispondo alla ditta dicendo che uno studio non c’e'”. I mesi passano, e le polemiche non si placano, e poi “pochi giorni fa scopro invece che uno studio c’e’ e si trova caricato su una piattaforma in attesa di essere stampato”. L’autorizzazione a condurre lo studio risulta pero’ chiesta “il 18 novembre, quindi dopo che io avevo detto che lo studio non c’era. Il Comitato etico si e’ riunito il 17 dicembre e l’autorizzazione e’ arrivata il 13 gennaio”.

Agenzia Dire