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“Turni di 12 ore e minacce in Pronto Soccorso”. Sindacati contro Ulss 7

“Spazi inadeguati, pazienti in crescita, carenza di infermieri e autisti di ambulanza e minacce al personale”.

E’ la durissima denuncia dei sindacati Fp Cgil Vicenza in riferimento al Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso della Ulss 7 Pedemontana, dove la Funzione Pubblica Cgil di Vicenza ha evidenziato importanti criticità e ha chiesto all’azienda sanitaria interventi e risposte.

“Dopo mesi di sollecitazioni, riunioni, proposte all’azienda Ulss 7 Pedemontana sulle numerose problematiche riguardanti il Pronto Soccorso di Santorso ritienamo che non si possa più rinviare l’individuazione di soluzioni che consentano al personale di lavorare in condizioni di piena sicurezza, ai pazienti di essere accolti all’interno di un servizio di alta qualità – ha sottolineato la Funzione Pubblica Cgil di Vicenza – Siamo alle porte di una nuova stagione invernale che, con i suoi picchi di attività determinati dalle ormai cicliche ‘emergenze influenza’, rischia di mettere in serissima difficoltà la gestione dell’intero sistema di Pronto Soccorso dell’Ospedale Alto Vicentino, con possibili ricadute negative in primis sui pazienti, oltre che su lavoratori e lavoratrici. Le problematiche rilevate sono numerose, a partire dall’inadeguatezza degli spazi disponibili, a fronte di un flusso di pazienti in continua crescita (oltre 5.500 accessi in media al mese, con un sensibile aumento nel corso del 2018). A questo proposito, ci auguriamo che l’azienda dia avvio quanto prima ai lavori di adeguamento strutturale e che il contratto di Project Financing non sia in alcun modo di intralcio alla realizzazione degli interventi necessari. Si rilevano poi carenze di personale infermieristico e di autisti di ambulanza (che per tutto il periodo estivo hanno garantito turni di 12 ore lavorative per mantenere attivi i servizi), consistente accumulo di ore di lavoro straordinario e ferie arretrate, forte esigenza di una rimodulazione dei carichi di lavoro, richiesta di una costante formazione del personale e di un maggiore affiancamento dei neo-assunti. A questo si aggiunga l’aumento dei casi di aggressione o minacce verbali ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici, rispetto ai quali esprimiamo seria preoccupazione e abbiamo chiesto all’azienda di intervenire con tempestività. Ma, anche su questo fronte, non abbiamo ad oggi ricevuto alcuna risposta. Da mesi la Funzione Pubblica Cgil di Vicenza sollecita l’azienda, ribadendo come le richieste del personale vadano prese sul serio e debbano trovare adeguate soluzioni. Si tratta infatti di professionisti che ogni giorno si spendono in condizioni davvero difficili – hanno concluso – per garantire con grande competenza e senso di responsabilità risposte qualificate a cittadini e utenti in condizioni di bisogno. Per poter garantire alti livelli di assistenza, i lavoratori e le lavoratrici devono essere messi nelle condizioni di operare in piena sicurezza ed efficienza: l’Ulss 7 non può su questo fare orecchie da mercante”.

A.B.