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Ulss 7. “Depotenziamento dei servizi essenziali e caos tamponi, la Regione intervenga”

“La Giunta regionale chiarisca in merito alla disponibilità di personale e alle azioni che si dovranno compiere per garantire al territorio dell’Alto Vicentino i servizi sanitari essenziali, sia in epoca Covid che non”.

E’ l’appello che i consiglieri regionali Cristina Guarda (Europa Verde) e Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) lanciano alla giunta del governatore Luca Zaia, per cercare di restituire al territorio una Sanità efficiente, che quasi ogni giorno finisce al centro della cronaca locale con denunce di carenze di personale e depotenziamenti.

Guarda e Ostanel guardano i numeri: “Esempio chiaro è quanto previsto dalla delibera regionale 782 ed il confronto con la realtà: sulla carta è indicata la necessità di 1 operatore al dipartimento di prevenzione ogni 10mila abitanti, quindi 18 in un territorio da 180mila, mentre a Santorso sono solo in 4. Con così poco personale non si può dare un servizio adeguato e la possibilità di creare un tracciamento efficente naufraga. L’Assessorato alla Sanità di questo si deve occupare obbligatoriamente. Le difficoltà della Ulss 7 Pedemontana vanno affrontate con urgenza, a partire dalla carenza di personale impiegato nei servizi di tampone, di tracciamento e nel Pronto Soccorso di Santorso, fino alla condizione del punto nascite dell’Ospedale di Asiago e al depotenziamento dei servizi del Centro di Salute Mentale”.

Cristina Guarda ed Elena Ostanel hanno concluso: “Le criticità che abbiamo elencato sono solo alcune delle molte condizioni che segnalano di continuo i cittadini dell’Alto Vicentino e che spesso inducono i professionisti a trasferirsi in altri presidi ospedalieri, anche privati, su cui la Regione sta investendo maggiormente a scapito degli Ospedali più piccoli o di periferia. Sono invece quelli che andrebbero considerati al centro con percorsi di specializzazione, per renderli attrattivi anche professionalmente specie per i giovani, così come sono stati e saranno al centro dell’azione di presa in carico dei malati Covid in questi mesi. Se, come molti esperti indicano, l’attività di tracciamento deve essere al centro della lotta al Covid, riteniamo necessario garantire una gestione e spazi adeguati, in particolare laddove, come a Schio e Santorso, si registra un numero elevato di casi”.