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Coca-Cola. Con Plastic e sugar tax, impianti a rischio

(adnkronos)Un impatto economico annuale di 180 milioni di euro, 40 mln come conseguenza della plastic tax e 140 mln per effetto della sugar tax, così come formulate oggi. La stima riguarda la produzione italiana di Coca-Coca Hbc Italia, principale produttore e distributore di prodotti della The Coca-Cola Company in Italia. Per illustrare le conseguenze di questi numeri sulle attività sviluppate nel nostro Paese, l’azienda ha incontrato oggi rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali nello stabilimento abruzzese di Oricola.

 

 

“Il combinato disposto di plastic tax e sugar tax di cui si sta discutendo in finanziaria per Coca-Cola Hbc Italia pesa 180 mln di euro, una cifra spropositata con la quale è difficile ragionare in questo momento”, dice Giangiacomo Pierini, direttore Affari Istituzionali Coca-Cola Hbc Italia sottolineando che “la tassa sullo zucchero è più una ‘tassa sulla dolcezza’ visto che sono comprese tutte le bevande dolci con o senza zucchero, con o senza calorie”.

“Stiamo valutando diverse opzioni per rispondere ad una tassa che prevede, ad esempio, un aumento della materia prima, il Pet, del 110%: aumenti di costo di questo tipo non possono essere assorbiti dalla struttura industriale presente sul Paese – continua – In questo momento abbiamo tre stabilimenti di produzione di bevande gassate uno al Nord, a Nogara, vicino a Verona, uno a Oricola e uno a Marcianise in Campania, i due stabilimenti del Centro e del Sud sono quelli più a rischio”.

Lo stabilimento di Oricola produce solo bevande gassate in Pet e – segnala l’azienda – non è riconvertibile. Inaugurato nel 1988, con cinque linee produttive produce circa 230 milioni di litri di bevande all’anno e conta 286 dipendenti diretti e un indotto di oltre 1700 posti di lavoro.

“Noi vorremmo continuare a parlare di investimenti come abbiamo fatto negli ultimi 10 anni e ci troviamo costretti a valutare scenari contrari: ipotizziamo, da un alto, un aumento dei prezzi, dall’altro, un rischio per l’occupazione in Italia negli stabilimenti più esposti a questa doppia tassazione che è pesantissima per noi e per l’intera industria delle bevande analcoliche”, continua. Da qui l’appello: “Al governo chiediamo di sedersi a un tavolo e di discutere con noi perché queste tasse non vanno né nella direzione di migliorare la tutela dell’ambiente né l’obesità”.

Preoccupazione per lo scenario presentato, con particolare attenzione alla situazione dello stabilimento abruzzese, è stata espressa dalle autorità locali. “Se vogliamo conservare in Italia la produzione industriale e non farla delocalizzare in altri Paesi dove c’è una competizione aggressiva sul piano fiscale, di damping sociale, economico e così via… dobbiamo evitare di creare tassazioni che scoraggino l’iniziativa e che rischiano di far chiudere un’impresa; se chiudesse questa impresa noi avremmo tra il 2 e il 3% in più di disoccupazione nella nostra Regione – sottolinea il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio – la Regione fa un appello a Parlamento e governo perché facciano attenzione a non introdurre tasse che possono peggiorare la nostra competitività industriale”.

Il sindaco di Oricola Antonio Paraninfi esprime “la preoccupazione del territorio che affronta una fase non tranquilla sul fronte dell’occupazione” e chiede alle istituzioni nazionali di “salvaguardare i posti di lavoro e di aiutare sia i lavoratori sia chi dà lavoro”.

“Noi abbiamo denunciato fin dall’inizio il rischio che il combinato disposto di queste due nuove tasse avrebbe determinato in termini di produttività del Paese e soprattutto avrebbe aggredito dall’oggi al domani delle aziende che utilizzano sia la plastica sia lo zucchero – rimarca Camillo D’Alessandro deputato di Italia Viva – Per questo noi abbiamo posto il problema e confidiamo in una soluzione almeno parziale, cioè la modifica delle due tasse, ad esempio, introducendo un meccanismo di progressività: tempo per accompagnare le riconversioni produttive altrimenti creeremo danni a imprese e ai lavoratori”.

“Il tavolo di oggi ha sviluppato delle tematiche molto interessanti; il dialogo con il governo sono sicura che sia aperto ma è importante non demordere da quello che è un cambio di rotta politico su un approccio alle materie inquinanti e all’esagerato uso di zuccheri che in alcuni casi possono anche essere evitati”, sottolinea Gabriella Di Girolamo senatrice del M5s. (adnkronos)