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Crollo e distacco di roccia sulla Marmolada, 6 morti e 8 feriti

Sulla Marmolada a Pian dei Fiacconi un distacco di roccia ha provocato l’apertura di un crepaccio sul ghiacciaio. Una quindicina di persone è rimasta coinvolta, secondo quanto riferisce su Twitter il Suem Veneto. Sul posto stanno operando 5 elicotteri ed elisoccorso trentino.

“Al momento – spiega una nota – sono stati recuperati 8 feriti, di cui due trasportati all’ospedale di Belluno, uno più grave a Treviso e 5 a Trento – e purtroppo cinque persone sono state rinvenute senza vita. Non si sa ancora il numero definitivo di alpinisti coinvolti”. In un secondo momento il numero delle vittime è salito a 6. Uno o due i dispersi.

È stato chiesto l’intervento dei droni per la ricerca dei dispersi nel crollo di un seracco sulla Marmolada. Lo apprende l’AGI dal Soccorso alpino altoatesino. La valanga avrebbe investito due cordate di escursionisti. Il fronte del seracco ha un fronte di circa 300 metri. La valanga è caduta nella zona di Punta Rocca tra Veneto e Trentino, nel tratto che da Pian dei Fiacconi porta a Punta Penia lungo la via normale che porta alla vetta.

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, sta raggiungendo Canazei dove è stato allestito un punto operativo. A staccarsi è stata una parte della calotta di Punta Rocca che ha causato una valanga misto neve, ghiaccio e roccia e si è abbattuta lungo la via normale della Marmolada. Le operazioni di soccorso sono molto difficili.

Per il rischio di nuovi distacchi, l’elicottero di Trento sta provvedendo alla bonifica dell’area con la Daisy Bell e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori. Sul posto si trovano gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell’Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino.

Messner: “Lì non c’è più ghiaccio”

“Sono salito più volte sulla Punta di Rocca, ma non vado lì da tanti anni ormai. Il ghiaccio lì è quasi tutto andato, non c’è più ghiaccio. Questi seracchi cadono, certo, per la gravità, ma la causa vera, originaria, e’ il caldo globale, che fa sciogliere i ghiacciai e rende più probabile che si stacchi un seracco”. Lo ha detto all’AGI Reinhold Messner, in merito al crollo di un seracco avvenuto sulla Marmolada.

Il crollo è avvenuto nel tratto che da Pian dei Fiacconi porta a Punta Penia lungo la via normale che porta alla vetta. A staccarsi è stata una parte della calotta di Punta Rocca che ha causato una valanga misto neve, ghiaccio e roccia e si è abbattuta lungo la via normale della Marmolada. Le operazioni di soccorso sono molto difficili. “Lì, poiché non c’è quasi più ghiaccio – ha aggiunto Messner – il seracco non deve essere molto grande. Cio’ che e’ accaduto li’, accade ogni giorno in tutti i ghiacciai”.

Il parere dell’esperto

Quello avvenuto sulla Marmolada, dove il distacco di un seracco, ha travolto due cordate di esursionisti, è un “evento destinato a ripetersi”, determinato dalle alte temperature. “Da settimane – spiega Renato Colucci, glaciologo del Cnr – le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge piùi bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantita’ di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una ‘pancia”‘: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri”.

Il crollo è avvenuto “nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base. Non siamo ancora in grado di capire se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute”.

Inoltre, aggiunge Colucci, l’atmosfera e il clima “soprattutto al di sopra dei 3.500 metri di quota sono in totale disequilibrio a causa del ‘nuovo’ clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione”.