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Ecco quanto ci costa Mamma Rai: gli stipendi d’oro dei giornalisti pagati con le nostre tasse

Un momento del Workshop "Servizio Pubblico, Piani anticorruzione e Modelli 231: adempimenti organizzativi e miglioramento delle performance", nella sede Rai di viale Mazzini, Roma, 13 novembre 2014. ANSA/ FABIO CAMPANA

Premettiamo subito che il nostro ‘servizio pubblico’ ha 13mila dipendenti e oltre 800 milioni di debito. Altro che mamma Rai! E’ una mucca da mungere e di latte di prima qualità. Alla faccia degli italiani che pagano il canone e quindi sono loro a mantenere vizi e lussi di giornalisti, che grazie all”operazione trasparenza’ , sappiamo quanto percepiscono.

E sono cifre da capogiro che per la prima volta verranno messe online con i guadagni dei dirigenti che superano i 200mila euro (non quelli gli artisti), i curricula e i criteri per il reclutamento del personale e per il conferimento di incarichi a collaboratori esterni. La Rai sarà la prima azienda italiana di queste dimensioni che informerà i cittadini, sull’esempio della Bbc. Ma passando sotto la lente d’ingrandimento le cifre di alcuni stipendi anticipate dal sito Dagospia e dal Fatto Quotidiano è prevedibile il polverone di critiche politiche che verrà sollevato. A cominciare dai 600 mila euro dello stesso Dall’Orto e dai 360 mila della Maggioni.

I direttori dei Tg e di Rete viaggiano sui 300 mila euro. Il direttore della Comunicazione Giovanni Parapini ha una busta paga di 250 mila euro; il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta di 270 mila; il presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano 390 mila; il direttore Risorse televisive Andrea Sassano scende a 220 mila, il direttore Canone Marco Zuppi a 240 mila. Il neodirettore di Rai Sport Gabriele Romagnoli guadagna 230 mila.

E fin qui dirigenti e giornalisti con incarico e lavoro. Poi ci sono quelli che nelle stesse redazioni dei Tg Rai sono chiamati i ‘parcheggiati’. O che hanno un contenzioso con l’azienda come Lorenza Lei che continua a percepire 240 mila euro. Anna La Rosa, ex direttrice dei Servizi parlamentari e ora disposizione del direttore del Tg3, ha uno stipendio di 240 mila euro; 200 mila Carmen La Sorella e Francesco Pionati.

Tiziana Ferrario 238 mila.
Da viale Mazzini, viene precisato che si tratta di stipendi in linea con quelli che percepiscono in Italia e all’estero manager di aziende di simili dimensioni.
Ad iniziare la guerra ai giornalisti Rai era stato il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta che da anni chiedeva di conoscere gli stipendi dei giornalisti pagati con i sacrifici dei cittadini. Prossimo passo, sarà quello di conoscere a quanto ammontano i compensi di star, conduttori e artisti vari di mamma Rai.