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Mamme in bilico tra maternità e lavoro: ‘Paese a trazione maschile’

“E siamo sempre lì: a chiedere alle donne di limitarsi, di depotenziarsi, di fare quel passo indietro che serve alla famiglia. I dati di Save the Children pubblicati oggi da molti quotidiani fotografano una realtà in bianco e nero, con un senso inverso del tempo: le donne invece di fare quel passo in avanti necessario per potersi dire paritarie, continuano loro malgrado a farne indietro. Il 77 % delle dimissioni dal lavoro sono di mamme messe nelle condizioni di dover scegliere tra famiglia e professione”. Così in un post su Facebook la senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti segretaria della commissione Femminicidio. “Però va fatta una riflessione in più- prosegue- non so se attribuire la responsabilità solo a cause esterne sia onesto intellettualmente. Qui la vera causa sta nella testa del Paese che nonostante tutto resta maschile. La testa di un paese pensato, voluto e difeso in assetto maschile”. “Come non bastasse questo, la pandemia e ora la guerra riportano l’Italia indietro a decenni fa- scrive ancora Conzatti- Siamo al 63′ posto nella classifica internazionale del WEF: dato che dovrebbe farci correre in avanti allarmati. Macché. In fondo le donne possono essere sacrificate a beneficio della famiglia, per la tenuta sociale, nel nome dello stipendio più alto e così via dicendo. Quante volte si fanno questi discorsi in una coppia? Quanto questi discorsi da quotidinità domestica impattano poi sul Pil? Le differenze di genere sull’occupazione si allargano, siamo tornanti a essere il Paese dove le mamme rinunciano alla carriera per stare a casa con i figli e i papà prendono la porta di casa e vanno a lavoro. Il ritorno del tinello”.

“Dopo tanto, dopo tutto non è possibile essere ancora a questo punto. La soluzione più immediata è agire su più fattori, partendo però dal lavoro e dalla parità salariale: iniziare col rendere il lavoro femminile realmente remunerativo in modo che in famiglia non si debba ‘sacrificare’ lo stipendio più basso. E poi sfruttare a pieno il Pnrr. I suoi 4,6 miliardi per il piano nidi, 1 miliardo per il tempo pieno a scuola. Tocca alle Amministrazioni territoriali adesso. In questa legislatura- si legge ancora nel post- abbiamo fatto leggi e prodotto strategie nazionali come mai prima, ma per metterle in azione bisogna che siano accompagnate da un cambio di passo culturale. Io lo faccio. Molte di noi lo fanno. Alcuni uomini iniziano a farlo”, prosegue Conzatti nel suo post. “Passare dal modello di società patriarcale a quello paritario è uno sforzo che dobbiamo produrre tutti insieme: tutto serve, dalla legge sul doppio cognome alla certificazione aziendale di pari opportunità, dalle quote nei cda ai congedi parentali egualitari, dai titoli sui giornali ai ruoli nella politica e nelle istituzioni, dalle scuole allo sport, in una trasversalità indispensabile per raggiungere l’obiettivo. Le leggi ci sono- conclude- ora servono azioni quotidiane e concrete, sulle gambe delle persone, perché sennò nulla mai cambierà. Che questa sia veramente una riflessione da fare, nel giorno dedicato alla Festa della Mamma”.