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“Pazienti dirottati al nord per alimentare le casse della Sanità”, la denuncia di un medico

Bonus e premi ai medici che ‘dirottano’ i pazienti del sud Italia nelle Ulss del nord per ‘fare cassa’ grazie ai costi delle ‘fughe’. In particolare, il privilegio sarebbe per le casse della Lombardia dove, se il medico G.M. avesse firmato il contratto di collaborazione, avrebbe dovuto far confluire pazienti provenienti dalla Calabria.

La denuncia arriva, attraverso il Corriere della Calabria, dalle parole di un medico di Gioia Tauro, in Calabria, il quale, stando alle sue parole, “avrebbe dovuto accettare un contratto per il quale sarebbe stato pagato ricevendo una percentuale su ogni paziente, ricovero o intervento extra regionale, cioè che proveniva da fuori Lombardia”.

Un contratto che il medico ha deciso di non firmare, evitando così alla fine di comportarsi come un “commerciante di carne umana”.

Dal racconto di G.M. si comprende che nell’accordo proposto sarebbero inseriti dei bonus per incrementare l’emigrazione sanitaria dal sud verso il nord, con lo scopo di fornire un maggiore numero di prestazioni in trasferta, con conseguente aumento dello stipendio del professionista.

Una truffa ai danni delle casse della Sanità del sud, con grande vantaggio di quelle del nord (della Lombardia nel caso specifico raccontato dal medico di Gioia Tauro), che finirebbe per pesare in modo drastico proprio sulle tasche di quelle Regioni dalle quali i pazienti sarebbero invitati ad allontanarsi per cercare ricovero in Regioni del nord Italia.

Il caso è stato reso noto dallo stesso medico, che ha affisso un cartello da lui scritto su una bacheca del Centro Cuore di Gioia Tauro.

“Per il rapporto di fiducia che lega il paziente al medico – ha scritto il dottor G.M. spiegando ai suoi pazienti di avere interrotto la collaborazione con la struttura lombarda – sento il dovere di informarvi che non collaboro più con il policlinico. Avrei dovuto accettare un contratto (senza dubbio consentito dalla legge e accettato da molti) dove sarei stato pagato ricevendo una percentuale su ogni paziente, ricovero e/o extraregionale. Non ho mai preso percentuali sulla sofferenza delle persone e non voglio iniziare ora. Ho risposto che non faccio il commerciante di carne umana. Non me la sono sentita di accettare”.

di Redazione Altovicentinonline