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Resveratrolo, azione nattokinase, vitamina C e tutte le altre cazzate che non curano il covid

di Fabrizio Carta

“Il resveratrolo abbassa naturalmente i livelli di lipoproteina e blocca anche tutti i tipi di patologia Covid-19”. Wow! Se lo scrive greenpass.news sarà certamente vero. E poi lo dice anche il famosissimo cardiochirurgo Steven Gundry.

Queste ed altre sciocchezze si trovano in giro per la rete, ad alimentare psicosi e paure degli ultimi recalcitranti no vax schierati contro le evidenze della scienza, dei numeri e della statistica.

Un divertente articolo di Enrico Bucci su Il Foglio di ieri parla proprio delle sciocchezze dei nuovi alchimisti, pseudoscienziati e venditori di fumo, che per commerciare i loro intrugli miracolosi spacciati per salvavita contro la malattia da covid19, propalano teorie antiscientifiche, mettendo in confusione le menti più deboli ed accrescendo la paura nei più timorosi.

Tanti moderni Paracelso diffondono così controverse dottrine medico-farmaceutiche proponendo una serie di ricette attraverso le quali sarebbe possibile sconfiggere la pandemia.

“Siccome hanno pescato su una rivista prestigiosa un abstract di tale dottor Steven Gundry, ex chirurgo cardiaco che oggi dirige una sua clinica privata e soprattutto vende supplementi e diete sulla base di una pseudoscienza di sua invenzione – scrive Bucci – i più fanatici fra gli oppositori della vaccinazione, prima negli Stati Uniti e poi anche in Italia, pretendono di avere la prova provata della pericolosità dei vaccini a Rna per il cuore, tale da superare ogni possibile beneficio.”.

“È un siero sperimentale”, affermano i più accaniti no vax. E il Dott. Gundry rincara la dose asserendo che il suo gruppo medico ha eseguito il test del biomarcatore PULSE (!?) che predice un aumento considerevole del rischio di sviluppare una sindrome coronarica acuta dopo la vaccinazione contro il Covid-19.

Noi, scientificamente e sperimentalmente, dopo la somministrazione di circa 7,5 miliardi di dosi, 3.457 pubblicazioni pertinenti, 7 trial clinici, 22 studi osservazionali su larga scala, sugli effetti cardiaci correlati all’assunzione di vaccini a Rna, possiamo con ponderata tranquillità affermare che non si tratta di un siero sperimentale.

Le miocarditi e pericarditi segnalate in tutto il mondo, infatti, sono state circa 12.500, su – come detto – 7.500.000.000 dosi somministrate. Mettiamo gli zeri, che rendono meglio l’idea.

L’incidenza di miocardite a seguito di vaccini mRna risulta pertanto di tutta evidenza minima. Secondo i dati riportati da Il Foglio, è più alta nei maschi di 12-17 anni (da 55 [rischio a 7 giorni] a 134 [rischio a 30 giorni] casi per milione; specifico per Pfizer) e 18-29 anni (da 40 [rischio a 7 giorni] a 99 [rischio a 21-30 giorni] casi per milione). L’incidenza è inferiore (<20 per milione) o nulla fra i più anziani e per le donne.

“La stragrande maggioranza dei problemi cardiaci riportati (oltre l’84 per cento) si è risolta rapidamente con antiinfiammatori e/o poche altre semplici terapie di supporto; i rarissimi casi di morte sono risultati legati a cause non chiare e/o senza legame verificato con il vaccino.”.

Inoltre, poiché in questi studi non sono stati considerati preesistenti patologie e/o fattori di rischio, il rischio calcolato sulla base delle stime di incidenza riportate va considerato come una soglia massima, superiore al rischio effettivo.

Pertanto, se dovete fare una scelta, date retta ai numeri e non al poster di un venditore di integratori.

Poscritto: per chi non lo sapesse, il resveratrolo è la molecola del vino rosso. Se davvero fosse la cura miracolosa contro il Covid, in Veneto saremmo già tutti salvi!

Fabrizio Carta