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Thiene. Finalmente ritorna ai fasti del 1600 l’ex chiesetta ’Delle dimesse’

Il fascino di una porta che si apre nuovamente sulla devozione del passato, i segni della storia che si fanno cultura per il domani.

Alla presenza del sindaco di Thiene Gianni Casarotto, dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Zorzan, del direttore sanitario dell’Ulss 4, Roberto Toffanin, della presidente della fondazione villa Fabris, Maria Teresa Faresin e della direzione del Centro europeo, è stata ridonata alla città l’ex chiesa della Beata Vergine Maria, i cui stucchi ed intonaci, ma soprattutto il cui magnifico portale ligneo del 1600, sono stati recuperati dagli allievi della famosa scuola di restauro di Villa Fabris.

’Un dono alla città’, come lo ha definito il sindaco, che è costato tre anni di lavoro dei restauratori impegnati nel corso trimestrale, frutto della preziosa collaborazione tra il comune di Thiene e il Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio di Villa Fabris, a cui in quest’occasione si è aggiunta anche la direzione dell’Ulss 4 Alto Vicentino, il cui complesso ospita l’edificio.
La chiesetta, detta anche ’Delle rimesse’, è attualmente chiusa ed è stata oggi straordinariamente aperta al pubblico per qualche ora, in attesa che in futuro possa esserlo permanentemente.
L’intervento sul portale ligneo ha riguardato la pulitura con rimozione delle incrostazioni, il consolidamento strutturale con integrazioni delle parti mancanti e la protezione delle superfici ottenuta salvaguardando la colorazione originale. È stato eseguito dai partecipanti al corso trimestrale di Conservazione del Patrimonio Architettonico,  coordinati dai docenti Christoph Schairer e Stefan Puppich.
Il Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio è una scuola internazionale, che da oltre trent’anni organizza corsi di formazione sulla conservazione del patrimonio architettonico; attualmente è gestito dalla Fondazione Villa Fabris e ha sede nel complesso architettonico della villa stessa. Si tratta di un istituto che si inserisce nella miglior tradizione artigianale italiana e che rappresenta un vanto a livello europeo per la nostra città, in quanto richiama allievi da tutta Europa.

’Questi preziosi interventi – ha concluso Maria Teresa Faresin – sono un esempio dell’attenzione per il patrimonio storico-culturale del nostro Paese, che dovrebbe essere fonte di orgoglio, ma anche di reddito per l’Italia, così ricca di tesori lasciati da una lunga e densa tradizione artistica, di cui dovremmo essere gelosamente fieri’.

U.D.A.