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Zoppas a Zaia e Conte: “Si fermino, così le imprese collassano”

Economia a rischio a causa del corona virus, “Zaia e Conte devono fermarsi”. Sono dure le parole di Gianfranco Zoppas, ‘re’ dell’elettrodomestico, che definisce le misure precauzionali imposte dal governatore ve3neto Luca Zaia “draconiane” e invita lui e il presidente del consiglio Giuseppe Conte “a fermarsi, perché rischiamo di distruggere l’economia nazionale”.

Il noto imprenditore, a capo di un gruppo che conta 10mila dipendenti e 760 milioni di ricavi, ha parlato al giornalista del quotidiano La Stampa, denunciando la stretta imposta a causa del corona virus e le ricadute sull’economia italiana.

“Speriamo che le ordinanze non siano prolungate, l’impatto potrebbe essere devastante sulle consegne ai nostri clienti stranieri – ha spiegato Zoppas – E lo dico perché esportiamo il 98% del nostro fatturato. Stiamo adottando misure emergenziali, per fronteggiare per esempio la necessità delle scorte, ma stiamo perdendo capacità produttiva, competitività, relazioni con i clienti, redditività. Ne approfitteranno i nostri concorrenti tedeschi, turchi e francesi. Sono abituato a cercare gli aspetti positivi anche nelle criticità più gravi. Ebbene, penso che usciremo da questa emergenza imparando a muoverci di meno e a sfruttare di più le tecnologie. E avremo risparmi su spostamenti e soggiorni, che sono una voce plurimilionaria dei nostri bilanci. Sono risparmi che mi risparmierei però assai volentieri. Il contatto tra le persone è ineliminabile: quanti grandi gruppi mondiali sono oggi nostri clienti perché i loro top manager si sono fatti convincere dalla visita di persona ai nostri stabilimenti di Vittorio Veneto? Il tele-lavoro non può essere una risposta generalizzata, può aiutarci a cercare efficienze e modelli nuovi. Non ho gli strumenti per immaginare e gestire le strategie sanitarie. Ma mi sento di domandare se esiste una proporzione tra il rischio sanitario e la certezza di distruggere il sistema economico lombardo e veneto. Quanto a noi, vedo che non arrivano più i clienti e che non possiamo andare a incontrarli, vedo che passiamo le giornate a gestire le procedure anti-virus, a cercare fornitori che suppliscano a prezzi incrementali quelli che ci lasciano, a garantire lo standard di sicurezza ai dipendenti in assenza di alcuna informazione da pubblica autorità, a rassicurare la galassia di imprese piccole e medie che lavorano con noi e per noi. Il tutto mentre dobbiamo onorare contratti con formidabili penali. Alla politica chiediamo di avere presente che se determinano il collasso delle imprese del Nord va al tappeto l’Italia intera”.

di Redazione Altovicentinonline