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Monte di Malo. Squarci e una svastica nella tenda della scuola: “Sappiamo chi sei, vieni in Comune”

Squarci nella tenda prestata dalla Pro Loco per la preaccoglienza dei bambini della scuola primaria a Monte di Malo, addirittura una svastica e corde tagliate. “Ci sono le telecamere, sappiamo chi è stato, spero che entro un paio di giorni venga in Comune o vengano i suoi genitori, altrimenti poi faremo denuncia”.

C’è amarezza nel tono di voce del sindaco Mosè Squarzon, che quando si parla di delinquenza giovanile sfoga la rabbia di chi deve tutelare la cosa pubblica, ma ha anche la consapevolezza di un padre di famiglia che sa che “quando un giovane provoca quei danni lo fa attirare l’attenzione, a volte della sua stessa famiglia”.

La denuncia ai Carabinieri verrà presentata tra un paio di giorni. “Nel frattempo spero di cuore che il responsabile, o i suoi genitori, si presentino in municipio – ha sottolineato il primo cittadino – Quando si vedono questi gesti di vandalismo verso la cosa pubblica e certi simboli, provo un senso di sdegno, delusione, amarezza”.

Saranno le telecamere a dare una risposta, ma il sindaco ha confessato che in molti sospettano già di chi sia la responsabilità e auspica che siano gli stessi genitori a farsi vivi, per risarcire il danno.

“Solo con tale assunzione di responsabilità, potranno essere ridotte le pesanti conseguenze ed i risvolti, anche penali”, ha spiegato.

Ma il problema non è nuovo a Monte di Malo e Squarzon è amareggiato: “Il danno alle tende tagliate è gravissimo, i teli andranno buttati via – ha evidenziato – La Pro Loco aveva acquistato le strutture con i soldi raccolti e che, come sempre, destina all’acquisto di cose per la comunità. IN questo caso strutture che stiamo usando per la pre accoglienza degli studenti della scuola primaria durante la pandemia. Anche per questo motivo danni di questa entità fanno rabbia, tanta rabbia. Sono consapevole e anche molto rattristato – ha concluso – perché so che ci sono giovani che non sanno cosa fare, che cercano ogni modo per attirare l’attenzione, anche della loro stessa famiglia”.