Il termine ‘smilitarizzare’ la Polizia Locale utilizzato dal candidato sindaco di Schio Leonardo dalla Vecchia ha destabilizzato l’opinione pubblica, che ha reagito tempestando di telefonate il comandante della Polizia Locale Giovanni Scarpellini, che, invitato a replicare, non ha avuto voglia di polemizzare su quello che invece, ha voluto spiegare a cittadini, che lo hanno anche fermato per la strada. ‘Forse c’è un’idea distorta del ruolo della polizia locale, che negli anni, ha avuto una evoluzione che non ho dato io, ma che è stata voluta da uno Stato che ci governa – ha detto sorridente Scarpellini – mi rendo conto che il tema Sicurezza è un argomento difficile per chi non è addetto ai lavori, ma per dirla in maniera elementare, non è che da Schio o Thiene partono ordini da sceriffi improvvisati. Quello che mettiamo in pratica è quello che prevede la legge. L’Unione Europea prevederebbe due forze di polizia, una di carattere nazionale ed una a carattere locale, entrambe con ordinamento “civile”.
Schio. Scarpellini : ‘Gli agenti della Polizia Locale applicano il decreto Minniti’
‘Quello che fanno gli agenti di Polizia Locale che io comando non è altro che l’applicazione di quanto voluto dall’ex Ministro degli Interni ed indiscusso esperto di Sicurezza Minniti, che quando era al governo ci diede precise direttive, a cui mi ispiro quando lavoro’.
In Italia esistono attualmente 4 Forze di Polizia Nazionali: Polizia di Stato – “civile a “competenza generale”; Carabinieri – “militare” a “competenza generale”, che comprende anche i Carabinieri Forestali (ex Corpo Forestale dello Stato, già “civile”);Guardia di Finanza – “militare” a “competenza speciale”;Polizia Penitenziaria – “civile” a “competenza speciale”; e due Forze dell’Ordine, non Forze di Polizia, a carattere locale, entrambe ad ordinamento “civile”:Polizia Locale e Polizia Provinciale’.
‘I compiti della “Polizia Locale” sono stabiliti dalla “Legge”, mentre il Sindaco o l’Assessore delegato possono solo impartire “direttive” e “vigilare sull’espletamento del servizio”- ci tiene a specificare Scarpellini – , in particolare le fonti normative principali sono le seguenti: Legge 7 marzo 1986, n. 65, il cui art. 5 recita: Il personale che svolge servizio di polizia municipale, nell’ambito territoriale di appartenenza e nei limiti delle proprie attribuzioni, esercita anche: a) funzioni di polizia giudiziaria; servizio di polizia stradale; funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza. La Legge stabilisce inoltre l’ordinamento “gerarchico” della Polizia Locale (da non confondersi con la “militarizzazione”);Codice di Procedura Penale – in riferimento ai doveri di Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria. Il codice non fa alcuna differenza tra i doveri degli Ufficiali/Agenti di polizia giudiziaria provenienti da Forze di Polizia Nazionali o di Polizia Locale. Codice della Strada: è importante evidenziare come l’art. 12 del C.d.S. stili una gerarchia di competenze nell’esecuzione dei servizi di Polizia Stradale, con la seguente scala: a) Specialità di Polizia Stradale della Polizia di Stato; b) Polizia di Stato; c) Arma dei Carabinieri; d) Guardia di Finanza; d-bis) Polizia Provinciale; e) Polizia Locale. E ancora, legge 18 aprile 2017 n. 48 “Conversione del Decreto Minniti”, che, tra le altre cose, ha stabilito i concetti di: “Sicurezza integrata” definendolo “l’insieme degli interventi al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali”, disciplinando anche la collaborazione tra le forze di polizia e la polizia locale nei seguenti settori d’intervento: scambio informativo; interconnessione delle centrali operative; aggiornamento professionale. “Sicurezza Urbana” definendolo “il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione, anche urbanistica, sociale e culturale, e recupero delle aree o dei siti degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, la promozione della cultura del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile, cui concorrono prioritariamente, anche con interventi integrati, lo Stato, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e gli enti locali, nel rispetto delle rispettive competenze e funzioni.
Scarpellini ha infine ribadito la propria disponibilità nell’incontrare il candidato Leonardo dalla Vecchia per spiegargli personalmente quello che può ancora non essere chiaro.
di redazione AltovicentinOnline