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Schio. Festival Città Impresa chiude con il record: 30mila presenze

Un’edizione da record, con 30mila presenze. Si è chiuso così a Schio il Festival Città Impresa, manifestazione che da sette anni costruisce un ponte tra il mondo dell’impresa e il territorio. Giovani, imprenditori, professionisti, lavoratori e semplici cittadini hanno affollato le quattro sedi principali

della manifestazione, dove 150 relatori d’eccezione – tra cui il chief executive officer Luxottica Andrea Guerra, il presidente Tiscali Renato Soru e il direttore della Biennale Internazionale d’Architettura di Rotterdam George Brugmans – hanno lavorato per scrivere i “Nuovi Alfabeti per l’Economia”. “Dalle testimonianze del Festival emerge un’Italia che ha energia e progetti per uscire dalla crisi – rileva Stefano Micelli, presidente del comitato scientifico del Festival Città Impresa -. Le idee e le esperienze che hanno segnato i tre giorni di dibattito parlano di un modo nuovo di guardare al futuro, più pragmatico e con uno sguardo rivolto alla dimensione internazionale”.

“Mai come quest’anno il Festival Città Impresa è riuscito a manifestare pienamente la sua specificità di laboratorio di progettazione e discussione strategica – commenta Antonio Maconi, per il secondo anno direttore della manifestazione -. Città Impresa è un centro di discussione internazionale, che ha visto avviare in questi giorni iniziative con importanti partner europei come la Biennale Internazionale di Architettura di Rotterdam e il Regno dei Paesi Bassi”.

“Vogliamo rivolgere un particolare ringraziamento alla città di Schio – sottolinea Filiberto Zovico, editore di Venezie Post, il quotidiano promotore e organizzatore di Città Impresa – che ha dato il contributo determinante al successo della manifestazione, coinvolgendo pienamente la città e il territorio circostante. Un ringraziamento va infine al Sindaco uscente di Schio, Luigi Dalla Via, che non solo ha contribuito in maniera determinante alla nascita dell’esperienza del Festival Città Impresa, ma che l’ha sempre sostenuto con coraggio e grande correttezza istituzionale in questi sette anni di storia”.

“Sono felice ed orgoglioso – conclude Zovico – di quanto il sistema a rete abbia dato prova che un altro Veneto esiste. Un Veneto profondamente diverso dall’immagine macchiettistica che i media nazionali tendono a costruire. Un Veneto avanzatissimo sul piano nazionale, internazionale ed europeo capace di offrire soluzioni per l’intero Paese, ma non per questo disposto ad accettare le inefficienze e le scelte profondamente sbagliate di una classe dirigente, nazionale e locale, che frena la competitività delle imprese e dei territori”.