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Blocco immediato delle chiusure di reparti ospedalieri e revisione del piano sanitario

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Gli ospedali del servizio sanitario nazionale hanno consentito di superare la fase peggiore dell’emergenza Covid ma ciò non basta a bloccare la politica dei tagli di reparti e posti letto della giunta Zaia, evidentemente inconsapevole che l’epidemia ha cambiato i parametri della sanità dimostrando inequivocabilmente, ad esempio, l’importanza delle strutture ospedaliere distribuite sul territorio.
La chiusura del reparto di lungodegenza dell’ospedale di Noale, infatti, ha portato allo scoperto una situazione preoccupante: pur in presenza di una situazione ancora di emergenza sanitaria a causa dell’epidemia di Coronavirus, la Regione non ha bloccato l’attuazione del piano sanitario per quanto riguarda, appunto, le chiusure previste di reparti ospedalieri.
Rispondendo alle critiche sulla chiusura di Noale, infatti, l’Usl ha spiegato, come si legge sulla stampa, che si tratta di “semplice attuazione della programmazione sanitaria regionale che definisce l’ospedale di Noale come una struttura a vocazione territoriale che quindi ospita impropriamente una Lungodegenza”.
Chiediamo alla Regione che vengano immediatamente bloccati tutti i provvedimenti di chiusura e di “razionalizzazione” di reparti ospedalieri vedi taglio dei posti letto.
Da un lato, infatti, la situazione determinata dall’epidemia di Coronavirus richiede ancora oggi che vi sia la disponibilità del maggior numero possibile di strutture ospedaliere sul territorio, di reparti e di posti letto per contrastare adeguatamente quella che speriamo sia la “coda” dell’epidemia e per garantire assistenza adeguata a chi sta superando la malattia.
Già questa sarebbe una ragione sufficiente a giustificare la sospensione dei provvedimenti di chiusura ma, dall’altro lato, gli stanziamenti decisi dal governo per potenziare la sanità pubblica (assunzioni, aumento dei posti in terapia intensiva…) ci fanno pensare che la stessa programmazione sanitaria regionale possa e debba essere profondamente rivista.
Quello di una organica revisione dei piani sanitari è il passaggio immediatamente successivo (che ci auguriamo la Regione ponga quanto prima in atto). Oggi è necessario che venga bloccata l’attuazione degli interventi di chiusura previsti dalle schede ospedaliere attualmente valide, anche per non creare situazioni che, di fatto, rendano più complessa e costosa la revisione delle schede stesse, ad esempio l’annullamento di chiusure nel frattempo già effettuate.

Il Coordinamento regionale de Il Veneto che vogliamo