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Breganze. Divieto di motori accesi al rosso, ma pochi lo sanno

“L’amministrazione Comunale breganzese dovrebbe essere un po’ più efficace nell’applicare determinati principi perché loro li annunciano in termini di buone intenzioni e programmi però poi all’atto pratico tutto diventa sterile”. Queste le parole di Sergio Carrara, Presidente del Coordinamento Tutela del Territorio Breganze il quale, insieme a oltre 100 associati, si occupa di varie questioni ambientali.

Parla questa volta in vesti di cittadino, in attesa che il gruppo si riunisca, e sulla sua pagina Facebook stuzzica l’amministrazione comunale verso azioni più concrete a favore della conoscenza delle ordinanze per i cittadini. “Siamo sempre immersi in un’aria pestifera. Traduzione grafica dell’ordinanza del Sindaco. Al semaforo e in altri luoghi si sosta breve SPEGNETE I MOTORI. Meglio ancora se usate di più piedi e pedali” posta sui social insieme ad una foto che ritrae un tratto di Via Generale Maglietta, vicino al cinema e ad un semaforo intelligente dove ha aggiunto, tramite un fotomontaggio, un cartellone stradale che avverte i passanti dell’ordinanza. “Da un punto di vista formale il Comune emette l’ordinanza, con una serie di direttive come quella di motori spenti in luoghi dove non ce n’è necessità, di cinque fogli che nessuno ovviamente legge, perché viene pubblicato sul sito del Comune e albo comunale. Sfido a trovare anche solo l’1% dei cittadini che ne sia a conoscenza. Sono un grafico di provenienza, me ne intendo e mi rendo conto che è un testo lungo, da un punto di vista comunicativo è poco efficace. Ho quindi pensato di fare un fac-simile di cartello e mi sono chiesto ‘perché non si potrebbe replicare in termini molto sintetici l’invito che viene fatto in ordinanza sui posti adeguati?’. Allora ho deciso di creare questo fotomontaggio, ho aggiunto alla foto un cartello con sotto l’indicazione di essere ai pressi di un semaforo intelligente, che ha quindi brevi tempi di attesa, invitando a rispettare l’ordinanza spegnendo i motori alla vista del rosso”. Un’idea quella di Carrara che sembra essere più efficace rispetto ai 5 fogli non divulgati, comunicazione che lui conosce data la sue esperienza professionale e che quindi può essere un’intelligente spunto da integrare al quotidiano dei cittadini. L’ordinanza, data 17 ottobre 2022, periodo in cui ha iniziato ad acuirsi il problema del sistema atmosferico, fa parte di un’azione coordinata, un patto tra sindaci per la qualità dell’aria dell’area padana veneta e oltre, al quale anche il comune di Breganze ha aderito.

Vorrei che il Comune facesse azioni che rafforzino anche da un punto di vista comunicativo le ordinanze emesse, come ad esempio mettere un cartello, oltre ad una consueta vigilanza della polizia urbana che però in quel punto non vedo quasi mai. Forse perché i flussi sono abbastanza ordinati grazie a questo semaforo a tempi di rilievo intelligente che, in base ai flussi si regola ed è sempre attivo, quindi i vigili non soprassiedono. Non farebbe male però che ogni tanto facessero anche lì qualche giro per far rispettare qualcosa che si sa in linea generale, per chi ha questa sensibilità, come quella di non tenere i motori accesi quando non è il caso, ma nello specifico dell’ordinanza nessuno sa che esiste quest’obbligo.

L’ordinanza è estesa a tutto il Comune e si articola in 5 punti. Il primo riguarda per l’appunto il divieto di mantenere acceso il motore oltre il minuto in corrispondenza dell’impianto semaforico situato all’incrocio di via Roma, via Don Battistella, via Gen. Maglietta e via Cinque Martiri, per gli autoveicoli in sosta e per i veicoli merci, anche durante le fasi di carico/scarico, in particolare nelle zone abitate. Agli autobus, compresi quelli di linea, si invita ad una partenza del veicolo immediata e successiva all’accensione del motore. Inoltre si invita i cittadini a usare “il meno possibile dell’automobile in ambito urbano e a privilegiare l’uso degli altri mezzi di trasporto non inquinanti. Per l’alimentazione dei propri veicoli ad usare carburante a minor impatto ambientale (GPL e gas metano). Il secondo punto emana il divieto di procedere a qualsiasi tipo di combustione all’aperto, quali ad esempio, abbruciamenti di residui vegetali, falò rituali, barbecue, fuochi d’artificio, ecc. Il terzo vieta di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa. Il quarto di spandimento di liquami zootecnici e di concimi a base di urea fino al 15/04/2023 e come quinto, in tutto il territorio comunale, l’obbligo nelle 13 ore/giorno consentite in zona climatica “E”, fatti salvi i più restrittivi limiti che saranno stabiliti in attuazione del “piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale. Chi verrà sorpreso nel violare queste disposizioni previste dall’art. 7-bis del D.Lgs. 267/2000 e qualora ne ricorrano i presupposti, verrà applicata una sanzione in riferimento all’art.650 del Codice Penale.

Sempre sui social Sergio Carrara ha postato un’immagine che fotografa il livello di qualità dell’aria in alcune aree del Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna risalente a metà febbraio 2023. Realtà davvero allarmante che deve fare riflettere circa le responsabilità di ogni singolo individuo e di ciò che nel proprio piccolo si può fare per non peggiorare ulteriormente le cose, partendo magari dal rispettare le direttive comunali, emesse proprio perché ora di necessità si tratta.

Tra le varie segnalazioni del gruppo di Coordinamento Tutela del Territorio di Breganze, emergono anche questioni di carattere ambientale che sono ancora in fase di stipula ufficiale ma che Carrara anticipa a suo nome vista la sua grande importanza. Prima fra tutti la gestione delle acque, il fatto di riuscire a recuperare tutte le acque possibili, tanto più adesso, per non disperderle. Il comune ha seguito il progetto di Santorso come capofila ‘Life Beware’, dove in effetti si sottolinea che, quando si progetta un impianto di riflusso acque, è opportuno fare in modo che l’acqua si infiltri nel terreno, non che venga buttata via velocemente. Invece questa accortezza non sempre viene seguita: “L’ultimo parcheggio fatto due anni fa ha una superficie impermeabile che porta nei tombini che a sua volta porta via l’acqua velocemente, e viene persa e provoca problemi anche a valle. Ci vuole un approccio progettuale diverso e non quello ingegneristico classico”. Un altro aspetto da non sottovalutare per l’ex consigliere comunale per otto anni è la questione del verde, nello specifico degli alberi: “So che i Comuni hanno grossi problemi di personale e risorse, però il verde nei parcheggi non esiste. Quello che viene tolto perché obsoleto non viene mai rimpiazzato e quindi ci troviamo sempre più impoveriti specialmente nelle aree urbane di verde assolutamente indispensabili per abbattere le isole di calore estive e tutti i benefici che portano”.

Laura San Brunone