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Bacino di Laminazione sul Torrente Astico – 1° Stralcio – Bacino di Monte

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO da Il Coordinamento Tutela Territorio Breganze e Laboratorio Astico Tesina di Sandrigo

Abbiamo appreso in questi giorni che sono state recapitate le prime lettere di esproprio ad alcuni proprietari di terreni interessati dal progetto di ‘Realizzazione di un’opera di invaso sul torrente Astico nei comuni di Sandrigo e Breganze  (ID Piano 625) – I stralcio – Bacino di Monte’.
Allo stesso modo apprendiamo dai giornali che l’Assessore regionale Giampaolo Bottacin annuncia un prossimo avvio dei lavori.
Nel nostro approccio di sorveglianza attiva a tutela del territorio e a fronte di questa evoluzione del processo di realizzazione del bacino di laminazione, prendiamo atto che la Regione Veneto prosegue nel suo intento di realizzare l’opera, anche se non è ancora arrivata la sentenza di ricorso al progetto, presso il TSAP, promosso dai Comuni di Breganze, Sandrigo e Montecchio Precalcino, sentenza attesa tra maggio e giugno 2024.
Prendiamo inoltre atto che la Regione, pur dichiarando che il progetto non è variato in modo considerevole da richiedere una nuova procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ora è costretta ad aprire una nuova procedura di esproprio, in sostituzione a quella già iniziata nel 2015. Si riaprono quindi i termini legali per eventuali ricorsi od opposizioni da parte dei proprietari. La Regione dichiara anche che ci sono 30 giorni per le osservazioni al progetto, tempo utile per segnalare eventuali profili di pregiudizio alle proprietà, con la possibilità di formulare anche proposte di modifica. Peccato però che, come già accaduto a dicembre 2022 in occasione della presentazione del Progetto esecutivo, la Regione non metta nelle condizioni i cittadini di poter valutare al meglio la propria situazione nei riguardi di un progetto che potrebbe creare danno ai propri terreni o case. Il link per scaricare il piano particellare e gli eventuali progetti non risulta funzionante. Cosa dovrebbe fare allora il comune cittadino per capire cosa succederà ai propri beni e quali saranno gli indennizzi? Barcamenarsi tra uffici comunali e regionali senza magari avere adeguata risposta?
Denunciamo questo fatto come una grave mancanza di trasparenza e del diritto di accesso agli atti come invece dovrebbe garantire una Istituzione, ai sensi anche della legge sulla Pubblica Amministrazione. Speriamo che questa sia, per la seconda volta, una semplice svista, e che la Regione Veneto metta al più presto on-line, non solo il piano particellare con le mappe interessate all’esproprio e i calcoli di indennità previsti, ma anche i progetti  Definitivo ed Esecutivo e relativi aggiornamenti. Coerenza vorrebbe che contestualmente la Regione facesse, come richiesto verbalmente dal Comune di Breganze, una proroga ai termini legali per la presentazione di osservazioni o opposizioni.
Ricordiamo in tutto ciò che con il Progetto esecutivo del 2022, il Progetto definitivo del 2015 ha subito importanti modifiche sia nelle tecniche progettuali che nella superficie di intervento.
Apprendiamo anche dalla ‘Relazione Generale’ aggiornata a giugno 2023 che i costi totali di questo progetto sono più che raddoppiati. Non parliamo solo del costo di esproprio, che passa da 3,5 a 4 milioni di €, tanto che  alcuni proprietari si trovano duplicate o triplicate le superfici di esproprio. Parliamo invece del costo totale dell’opera che dai 31,3 mil. stimato nel 2015 arriva oggi a 73 milioni di Euro.

Ribadiamo le numerose criticità di questo progetto, dai rischi di inquinamento della falda acquifera alla presenza di una ex discarica RSU dentro l’area progettuale, dall’uso della tecnica del jet-grouting con possibile utilizzo di miscele contenenti Pfas, al rapporto costi-benefici poco favorevole rispetto ad altre soluzioni, ancor più grave con questo vertiginoso aumento dei costi; dalla poca attenzione al ripristino ambientale, a non ultima, una mancanza di pensiero in prospettiva a lungo termine, per un’area che non sia solo una macchina da usare ogni tanto per gestire una piena del fiume, ma un’area rigenerativa e attrattiva per il territorio.
Come associazioni da tempo impegnate nella tutela ambientale e dei territori, siamo coscienti che si debba trovare una soluzione che metta in sicurezza l’area delle cave di Sandrigo e Breganze in modo che non si verifichino pericoli indotti a popolazione e territori come è stato per gli eventi alluvionali del 1966 o del 2010. Allo stesso tempo non possiamo rincorrere la retorica dell’emergenza e all’uso strumentale delle calamità ambientali per promuovere modalità di intervento “a senso unico”. La crisi climatica richiede – in particolare nel nostro territorio! – risposte integrate, a minore impatto, rigeneratrici degli equilibri ecologici compromessi da decenni di espansione urbana e impoverimento ecologico delle campagne.
Riteniamo che gli svantaggi e i rischi per come è stata pensata quest’opera richiedano un profondo ripensamento progettuale e strategico. Sappiamo infatti che non tutti i sistemi di laminazione sono uguali e non tutte le soluzioni sono adeguate, e non vorremmo che con la scusa di una emergenza – prorogata per 8 anni! – si verificassero scelte inopportune, e poco efficaci.
Vogliamo operare perchè finalmente la Regione Veneto, in aderenza alle migliori pratiche e normative europee, dia impulso all’attivazione di “Contratti di Fiume” per i principali fiumi del Veneto, quale strumento di gestione partecipata e concertata con gli enti, le amministrazioni locali e la cittadinanza di risorse condivise tanto preziose e fragili.
Come autorevoli studiosi ritengono, anche noi pensiamo che per trattare bene i fiumi, e aumentarne la sicurezza, sia necessario aumentare la naturalità e la vegetazione, ampliare gli spazi di esondazione, non cementificarne rive e alveo. Pensare non solo a grandi opere ma soprattutto a micro interventi sparsi per gestire la risorsa acqua, così come era in passato. Avere il coraggio di dire di no ad opere inutili e costose… Purtroppo, queste ultime indicazioni vanno nella direzione opposta a quello che ad oggi ci propone la Regione Veneto.

Il Coordinamento Tutela Territorio Breganze e Laboratorio Astico Tesina di Sandrigo