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Carenza operatori sanitari in Veneto, il M5Stelle vuole registro telematico

Un registro telematico per gli operatori socio-sanitari e un osservatorio regionale che monitori il loro ruolo nel territorio. E’ quanto vuole istituire il M5s veneto con una proposta di legge illustrata stamane dalla consigliera regionale pentastellata Erika Baldin a palazzo Ferro Fini. Si tratta di una azione “innovativa”, spiega, che aggiorna “l’ormai datata Legge regionale del 2001” e vuol rispondere al fabbisogno di operatori socio-sanitari nelle Ulss, nelle Rsa ma anche per l’assistenza domiciliare e nelle strutture private. L’offerta formativa è programmata per 1950 Oss, con 65 percorsi già avviati, prosegue la consigliera: si tratta di corsi di nove o diciotto mesi, da mille ore ciascuno – 480 teoriche, 520 di tirocinio più l’esame finale – che costano a ogni partecipante una somma compresa tra 1.200 e 1.800 euro.

“I nuovi assunti, muniti di attestato di formazione professionale, sostituiranno i circa 500 operatori che andranno in pensione nei prossimi tre anni, oltre ai 1100 in quiescenza nelle residenze per anziani e persone con disabilità”. Con la proposta di legge si vuole dunque aiutare le famiglie grazie a un registro regionale telematico a cui gli operatori possono iscriversi su base volontaria. Il secondo obiettivo è “tutelare chi intraprende i percorsi formativi accreditati dalla Regione conferendo caratteri di sicurezza allo sviluppo della propria carriera”. Quanto all’osservatorio sarebbe la Giunta regionale a decidere la composizione e le sue funzioni spazierebbero dal monitoraggio alla raccolta di informazioni, dalla segnalazione di problemi alla formulazione di pareri. L’Osservatorio inoltre, dovrebbe redigere una relazione annuale per la commissione consiliare.

“L’emergenza Covid- evidenzia Baldin- ha portato all’attenzione generale queste figure, e rivelato quanto ancora oggi siano prive di tutele. Gli oss sono stati e sono l’anello di congiunzione tra le famiglie, i medici e gli infermieri, lavorando anche in situazioni al limite come nei primi mesi della pandemia”, e “meritano tutte le attenzioni che finora non hanno ricevuto”.