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Thiene e Schio con Acerbi: ‘Non contano le bandiere, condividiamo progetti importanti per l’Altovicentino’

“Progetti condivisi con il territorio dell’Alto Vicentino e continuità di collaborazione”.

E’ il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto a spiegare le ragioni del suo sostegno e di quello del collega scledense Valter Orsi a Giancarlo Acerbi, che domenica prossima affronterà il  ballottaggio a Valdagno con il rivale leghista Alessandro Burtini.

E se per Burtini a Valdagno andranno ancora una volta i “pezzi grossi della Lega”, a dare sostegno all’uscente Acerbi sono Casarotto e Orsi, per motivi che riguardano solo ed esclusivamente ragioni di amministrazione locale.

Se qualcuno infatti, aveva voluto vederci per forza uno schieramento politico di Orsi verso il Pd, il ‘perfettino’ Casarotto taglia la testa al toro e dissipa ogni dubbio.

“L’amministrazione locale si fa per il bene del Comune e del territorio, non per amore di bandiera, non ha senso parlare di partiti e vederci questo tipo di dietrologia – ha spiegato il primo cittadino thienese – Il nostro sostegno ad Acerbi non ha nulla a che fare con schieramenti di destra o sinistra. Pensare che la bandiera venga prima del bene territorio è un atteggiamento che non dovrebbe appartenere ad un amministratore. Io e Orsi infatti, se stiamo a guardare i partiti che sostengono i nostri schieramenti civici, provengono sia dalla stessa parte che da fasce opposte, ma abbiamo sempre collaborato in modo proficuo e per il bene dell’Alto Vicentino e non siamo mai finiti in lotte di bandiera”.

Nel concreto, si tratta di voler portare avanti progetti condivisi tra i 3 maggiori comuni dell’Alto Vicentino, che sono fondatori e soci anche della Fondazione Festari, che si occupa proprio di studi di previsione per il territorio.

“Quando si è scelto il percorso della Ulss 7 Pedemontana noi sindaci avevamo chiesto che Valdagno entrasse nel gruppo ma non ci è stato permesse per una questione burocratica – ha continuato Casarotto – Sarebbe stato ideale poiché i valdagnesi vengono a curarsi a Santorso, i dati lo dicono chiaramente. Inoltre, con il collega Acerbi, abbiamo dato avvio ad una serie di progetti di formazione scolastica che includono la previsione del calo della natalità, la richiesta di un commissariato di Polizia di Stato, la città metropolitana, un progetto Unesco sull’archeologia industriale e molto altro. Ho sentito che il nostro sostegno al collega Acerbi è stato strumentalizzato per fare una critica politica tutta scledense, ma è ora di finirla perché c’è bisogno di collaborazione tra sindaci, non di distacco. Il problema di fondo della Lega è che ha perso l’Alto Vicentino e ora si batte per avere Valdagno, ma lo fa nel modo sbagliato. Non ha senso infatti schierare i leader nazionali o regionali sul territorio perché l’amministrazione locale riguarda altro – ha concluso Casarotto – Qui noi lavoriamo insieme, per il bene del territorio”.

Casarotto non esclude che in caso di vittoria del leghista Burtini il rapporto di collaborazione possa procedere anche con lui, ma si è detto anche consapevole che se Valdagno dovesse scegliere un’amministrazione a trazione Carroccio è chiaro che la città stessa gradualmente si ‘staccherà’ dall’Alto Vicentino (dove la Lega non conta nulla) per avvicinarsi alla Valle del Chiampo, con Arzignano e Montecchio Maggiore che ne condividerebbero la bandiera.

Alex Cioni, prove tecniche di opposizione a Schio

 

A sollevare la questione ‘del supporto politico al Partito Democratico’ è stato Alex Cioni, consigliere comunale a Schio nella coalizione leghista. Cioni ha detto: “Invitai il sindaco Orsi ad aprire i confini mentali ad una alleanza politica con la Lega e il centro destra, ma la risposta fu: “vado avanti da solo con i miei civici” anche se nel frattempo si è tirato dentro Forza Italia e FdI, travestiti da civici anch’essi. Oggi invece che succede? Veniamo a sapere che a dieci giorni dal voto Valter Orsi ha deciso di abbassarsi ad un’alleanza con i sindaci di centro sinistra a guida Pd prendendo sonoramente a sberle il 90% degli elettori scledensi che lo hanno votato considerandolo -obtorto collo- un rappresentante d’area di centro destra, finanche leghista.
A questo punto mi domando: essendo questa qui la sua linea politica, certamente non decisa su due piedi nelle ultime ore, perché non lo ha spiegato chiaramente agli scledensi in campagna elettorale prima del voto? Mica è scemo, mi risponderà qualcuno in coro. Una decisione legittima ma sgangherata che il primo cittadino ha preso facendosi guidare dai sentimenti di rivalsa e dalle antiche ruggini personali che da anni si trascina dietro con la Lega (non più Nord). Eppure dovrebbe sapere che così non si fanno gli interessi della città, così (forse) si toglie qualche sassolino dalla scarpa dimostrando però di non essere un sindaco particolarmente lungimirante e maturo. Agli atti rimane una scelta nefasta che denota un comportamento puerile che francamente non mi aspettavo e che mi auguro non lo traini nel baratro dell’inconsistenza perché a pagarne le conseguenze sarà la città tutta”.

Anna Bianchini