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Cogollo. Capovilla a Zorzi: ‘Vergognati’. Lui replica: ‘Ora vi dico chi è il sindaco e chi deve vergognarsi’

Se la politica fosse accesa in tutti i comuni dell’Alto Vicentino come a Cogollo del Cengio, non resterebbe spazio sui giornali per la cronaca nera e per lo sport. Dopo le accuse al vetriolo del sindaco Gildo Capovilla contro il consigliere di minoranza Marco Zorzi, accusato addirittura di aver creato allarmismo solo per aver denunciato il senso di insicurezza di alcuni cittadini che si sono rivolti a lui per denunciare furti in casa o in auto, furti di bici e tentativi di raid in paese, adesso è lui a voler dire la propria. ‘Non ci sto a passare per bugiardo – esordisce il consigliere del gruppo Viva Cogollo, non ci sto ad essere offeso gratuitamente da un sindaco che ignora i problemi, che non accetta la dialettica politica e tenta di oscurare il lavoro di una opposizione che fa solo il suo dovere per mandato conferito dagli elettori’.
intervista-marco-zorzi‘Come si fa in tutte le democrazie – continua Zorzi, che è un fiume in piena ed ha deciso di vuotare il sacco, mettendo da parte quel suo stile educato, che lo ha sempre portato ad utilizzare i toni bassi, che non vuole vengano scambiati per mancanza di personalità o conoscenza – dire che i furti sono in calo è una menzogna. Dire che non abbiamo problemi di sicurezza è una bugia pazzesca perchè il paese è ancora sconvolto da quanto accaduto a Malga Roccolo, dove è stato distrutto con un incendio un posto bellissimo, dove si sta lavorando per la ricostruzione. O ce lo siamo inventato? Anzichè pensare ad attaccare me e a telefonare in prefettura per farsi dare i numeri dei furti che sono tra l’altro riferiti allo scorso anno, perchè Capovilla non si interessa di un fatto di cronaca inquietante, dalle modalità alle quali il territorio non era certo abituato? Siamo di fronte ad un attentato incendiario in piena regola ed io dovrei vergognarmi perchè creo allarmismo?

Zorzi, cosa l’ha ferita delle parole del sindaco Capovilla?

Se devo essere sincero, la cosa che più che ferito e mi ha lasciato interdetto è stato l’attacco dell’altro giorno con tanto di insulti su un argomento da me sollevato, dopo la denuncia di alcuni paesani che avevano sollevato il tema sicurezza in paese. Da consigliere comunale, ho riportato nel mese di luglio e con tanto di documento, la situazione al primo cittadino che dopo un paio di settimane mi ha risposto, dichiarando con un breve testo scritto, di aver preso conoscenza della mia comunicazione e mi ha addirittura ringraziato ‘per il prezioso suggerimento’. Poi, va sui giornali e mi massacra per qualcosa per cui mi aveva addirittura ringraziato. Mi chiedo se siamo davanti a dottor dottor Jekyll e mister Hyde.

La sento provato e come al centro di un’ingiustizia….

Certo, mi ha anche accusato di denigrare le forze dell’ordine. Proprio io che ho un’ammirazione sfrenata per la divisa, per chi sta sulla strada con stipendi miseri e rischia la vita per la sicurezza dei nostri cittadini. Dai vigili ai carabinieri, alla guardia di finanza alla polizia di Stato. E’ gente a cui dobbiamo essere grati. Ha strumentalizzato il mio appello per speculare in maniera bassa su una richiesta d’aiuto della cittadinanza. Anzichè reagire con le modalità di un sindaco e rassicurare i suoi compaesani, si concentra sull’attacco personale a me. Non è massacrando la minoranza che si esercita il ruolo amministrativo per il quale si è stati eletti e non siamo in dittatura, forse questo non è chiaro a Capovilla che calpesta costantemente le regole non rispondendo nemmeno alle interrogazioni. Questo è emblematico di un primo cittadino che non ha consapevolezza del suo ruolo, del sistema di cui fa parte e scambia la sua fascia tricolore per la corona di un despota.

Per cortesia, mi spieghi meglio… Capovilla non risponde alle interrogazioni comunali?

Ha capito bene. Non lo fa. Siamo arrivati a rivolgerci al Prefetto perchè prenda provvedimenti. La faccio io a lei una domanda e la pongo ai cittadini di Cogollo: è normale? Certo che no, ma lui lo fa, oltraggiando tutto e tutti con quell’atteggiamento di arroganza misto a prepotenza che un sindaco non può avere. Stai amministrando la cosa pubblica, non sei a casa tua, dove puoi fare quello che vuoi. E’ questo che non è chiaro al sindaco di Cogollo, con il quale è impossibile avere un rapporto. Lui non ti parla, non ti saluta, fa e dice quello che vuole. Per fortuna, non è tutta così la sua giunta, ad esempio il vicesindaco è una persona a modo.

Come deve essere secondo lei un primo cittadino?

Deve essere a disposizione della sua comunità, deve essere il sindaco di tutti e non stare concentrato sulla guerra all’opposizione, a cui deve permettere di esercitare il proprio ruolo. Di questi tempi poi, non ci si può perdere dietro a pettegolezzi di paese, ma agire, concentrarsi, decidere. Con l’Italia in crisi, per un sindaco il ruolo è più delicato perchè deve fare i conti con i tagli di un governo centrale, che sgancia sempre meno fondi e tu devi fare i salti mortali per salvare i servizi. Oggi un primo cittadino, con l’emergenza del lavoro e con tutti i problemi che affliggono la nostra società, deve essere un imprenditore capace di fare quadrare i conti, un padre di famiglia pronto all’ascolto. Ecco, deve avere tutte quelle caratteristiche che Capovilla non ha. Lui si trincera dietro atteggiamenti da bambino che fa i dispetti, che va al bar a parlare male della minoranza denigrandola. Ma che si concentri sui problemi seri anzichè sulla guerra sfrenata e sterile all’opposizione.

Natalia Bandiera